Dazi, nuovo record del Bitcoin sopra i 121.000 dollari. Perché l'incertezza globale spinge le criptovalute

lunedì 14 luglio 2025, 17:35 - Ultimo agg. 15 luglio, 11:36

I rischi potenziali

L’apprezzamento del dollaro – euro a 1,1687 – complica ulteriormente il panorama per gli asset tradizionali, rendendo le criptovalute strumenti di hedging sempre più ricercati da parte di gestori e operatori istituzionali. I trend in atto lasciano presagire uno scenario di persistente volatilità, ma al contempo offrono terreno favorevole per il proseguimento della domanda di Bitcoin, Ethereum e Ripple: la loro resilienza alle news macroeconomiche e la crescente integrazione nei servizi finanziari rappresentano oggi le direttrici principali delle dinamiche del settore digitale.

Le criptovalute non sono immuni dagli effetti negativi del dazi. Infatti, la reazione a catena che si genera con l'imposizione delle tariffe conduce di solito a un aumento dell'inflazione, che le banche tentato di contrastare incrementando i tassi d'interesse: questo significa più costi per i prestiti e, di conseguenza, anche meno investimenti in circolazione, potenzialmente anche quelli destinati alle criptovalute.

Non solo, un altro dei possibili effetti negativi dei dazi è quello legato al costo del "crypto mining", ovvero la "generazione" di valuta virtuale. L'imposizione delle tariffe potrebbe infatti condizionare il costo degli hardware necessari all'operazione (per la maggior parte prodotto in Cina), rendendo dunque più costoso "minare" per generare nuova valuta.

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