LE TARIFFE

Dazi, Parigi e Berlino bocciano l'accordo. Merz: «Danno considerevole alla nostra economia»

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lunedì 28 luglio 2025

Merz, insoddisfatto, danno considerevole a nostra economia

«Non sono soddisfatto di questo risultato, ma penso che non fosse possibile ottenere di più tenendo presente la posizione di partenza che avevamo con gli Stati Uniti d'America.

Sappiamo che l'economia tedesca subirà un danno considerevole a causa di queste tariffe»: lo ha detto il cancelliere federale Friedrich Merz incontrando la stampa al termine della riunione del Consiglio di sicurezza.

Cia, con i dazi conto salato per il food made in Italy

Più che un accordo, l'intesa sui dazi al 15% sembra una resa. Ora l'export del made in Italy agroalimentare verso gli Usa (7,8 miliardi di euro nel 2024) rischia grosse perdite in settori chiave come vitivinicolo, olio, pasta e riso, caseario, senza ottenere niente in cambio. Oltre all'impatto diretto, si corre il pericolo anche di un grave danno all'intero indotto agroindustriale, con pesanti ripercussioni sull'occupazione». Lo afferma il presidente di Cia-agricoltori italiani, Cristiano Fini, a commento dell'accordo fra la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e il presidente Usa, Donald Trump. «Nonostante - aggiunge il presidente di Cia - sia stata evitata la tariffa al 30%, resta una grande preoccupazione per l'impatto reale di questi dazi, ma prima di trarre conclusioni definitive vogliamo aspettare gli sviluppi dei prossimi giorni, con la definizione ufficiale delle liste doganali». «Secondo Cia, il rischio concreto - si legge in una nota - di un calo dell'export è molto alto, con danni a comparti strategici e un aumento dei costi per le imprese italiane». «L'effetto combinato di dazi e fluttuazioni del cambio euro-dollaro non potrà che aggravare - sostiene Cia - l'impatto delle misure doganali, traducendosi in costi aggiuntivi reali per le aziende nazionali e rendendo meno competitivo il made in Italy». Per il vino, gli Usa - ricorda l'organizzazione agricola - sono la prima piazza mondiale con circa 1,9 miliardi di euro di fatturato nel 2024. Secondo Cia poi, nel settore dell'olio, il dazio al 15% rischia di ridurre la competitività dell'extravergine italiano a favore di prodotti più economici provenienti da Paesi terzi che godono di tariffe più basse, come la Turchia, il Sud America o la Tunisia. Nel settore caseario i dazi - conclude Cia - colpiranno soprattutto i formaggi Dop come la mozzarella di Bufala, oltre al Pecorino romano utilizzato oltreoceano dall'industria alimentare per aromatizzare patatine in busta e altri snack.

Parigi boccia l'accordo sui dazi.

Il premier francese Bayrou parla di 'un giorno buio' per l'Europa che si è 'sottomessa' a Trump, mentre Bruxelles difende l'intesa sulle tariffe al 15% siglata ieri in Scozia. 'È la migliore possibile', dice il commissario Ue al Commercio Sefcovic. 'Eravamo partiti dal 30%. La presidente von der Leyen è stata maestra nel gestire i negoziati, abbiamo evitato il baratro', aggiunge. Tiepida la Germania. 'Non sono soddisfatto ma penso che non fosse possibile ottenere di più. Certamente l'economia tedesca subirà un danno considerevole', il parere del cancelliere Merz. Chiusura in calo per le Borse europee con i timori per gli impatti delle tariffe dopo un avvio positivo. Francoforte la peggiore (-1,02%), Parigi e Londra contengono le perdite allo 0,43%, Milano invariata. Scivola anche l'euro che cede l'1% a 1,1623 dollari.

Ultimo aggiornamento: 29 luglio, 00:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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