Bambini dell'asilo in ginocchio a pregare in moschea, Zaia: «Superato il limite». Il Centro Emanet: «Momento di gioco e leggerezza, privo di connotazioni religiose»

mercoledì 7 maggio 2025, 04:45
Bambini dell'asilo in ginocchio a pregare in moschea, Zaia: «Superato il limite». Il Centro Emanet: «Momento di gioco e leggerezza, privo di connotazioni religiose»
di Andrea Berton
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SUSEGANA - “Si è passato il limite”: non ha usato giri di parole il presidente Luca Zaia nel commentare la vicenda della visita dei bambini e delle maestre della scuola dell’infanzia “Santa Maria delle Vittorie” di Ponte della Priula al Centro Culturale Islamico Emanet di Susegana. Il governatore del Veneto ha commentato il caso e la foto scattata mentre i bambini si inginocchiavano nella sala di preghiera, un’immagine che ha scatenato una valanga di reazioni in tutta Italia.

«Va rispettata la fede religiosa di chiunque - si legge nell’intervista rilasciata da Zaia al Giornale -. Immagino che molti di questi bambini provengano da famiglie cattoliche. Si è mancato loro di rispetto. Non si è rispettato l’aspetto identitario». «Nessuno deve essere obbligato a pregare un altro Dio - ribadisce -. Dal punto di vista formativo questi sono bambini nell’età dell’imprinting. Assorbono tutto. Ricordano e ne sono condizionati per tutta la vita. Solo un cristiano può porsi il problema di non andare a urtare un musulmano. Noi siamo quelli del porgi l’altra guancia, siamo per il rispetto estremo della persona. Benissimo. Però dobbiamo evitare che questo inneschi un processo di autocastrazione identitaria».

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