VERONA - Il capo dello Stato, su parere del Consiglio di Stato, ha annullato un Daspo urbano e una multa comminati a un senzatetto di Verona, che stava chiedendo l'elemosina senza atteggiamenti aggressivi.
La multa
La circostanza era stata resa nota nel marzo dello scorso anno da Alberto Sperotto, presidente della Ronda della Carità, onlus impegnata per dare assistenza alle persone senza dimora, che aveva definito la sanzione «inaccettabile, vergognosa e senza alcun senso». L'uomo, che si trovava davanti al parcheggio «Verona Centro», gestito dalla municipalizzata Amt3, oltre alla multa di 50 euro era stato colpito dal Daspo urbano con altri 100 euro di sanzione. La polizia locale di Verona aveva precisato di essere intervenuta solo su espressa richiesta, in questo caso da parte del guardiano notturno del parcheggio che aveva chiamato la centrale.
La vicenda giudiziaria
«Oggi è una bellissima giornata - commenta Mumolo - perché il Consiglio di Stato ha accolto il nostro ricorso straordinario al Capo dello Stato. Una persona senza dimora che viveva a Verona stava chiedendo l'elemosina seduto a terra a capo chino, in maniera del tutto passiva e senza dare nessun fastidio ai passanti con atteggiamenti violenti o minacciosi. La sua evidente tranquillità non aveva fermato la polizia municipale, che oltre a comminargli una severa multa gli aveva anche consegnato un Daspo, che lo costringeva a lasciare immediatamente la città di Verona». «Quando questa persona si è rivolta a noi - sottolinea Mumolo - non solo l'abbiamo difesa contro questi provvedimenti ingiusti, ma abbiamo deciso di ricorrere insieme a lui, come Associazione Avvocato di Strada. Abbiamo deciso la strada del ricorso straordinario al capo dello Stato per mandare un segnale preciso. Anche le amministrazioni comunali sono soggette alla legge e il loro operato può essere controllato e annullato anche dalla più alta carica dello Stato, il Presidente della Repubblica».
Il Comune di Verona aveva contestato il ricorso come Associazione cofirmataria. «Il Consiglio di Stato ha rigettato la contestazione - conclude Mumolo - perché ci ha riconosciuto come associazione che promuove e difende i diritti delle persone senza dimora e che è pienamente titolata a farlo. E noi continueremo a farlo perché come dice il nostro motto, difendere i diritti degli ultimi significa difendere i diritti di tutti».