MESTRE - Stampiamocelo bene in testa: 116.117. È questo il numero che, dalle 19 di ieri sera, ingloba il servizio di continuità assistenziale (cioé la guardia medica) e tutti i servizi sociosanitari "non urgenti", rispondendo giorno e notte e diventando così «la nuova e principale porta d'accesso per la medicina del territorio - spiegano dall'Ulss 3 -, capace di prendere in carico il cittadino e indirizzarlo verso percorsi di tipo sanitario e sociale, ma anche di informare in caso di dubbi di natura sociosanitaria e di suggerire servizi di medicina turistica agli ospiti che decidono di visitare il nostro territorio».
«SERVIZIO RIVOLUZIONARIO»
Se il 118 resta il punto di riferimento per le emergenze e lo 041.844844 per le prenotazione di visite ed esami al Cup, per tutto il resto c'è questo nuovo numero di sei cifre che risponde dalla Centrale operativa territoriale appena realizzata alla Cipressina, sperimentato nei mesi scorsi all'Ulss di Bassano (rispondendo da Mestre) ed ora in funzione per tutta l'Ulss 3. Poi, da settembre, il servizio verrà esteso anche all'Ulss 4, per poi coprire progressivamente tutto il Veneto entro il giugno 2026, con una centrale "gemella" in corso di realizzazione a Vicenza. Per lanciare la novità è arrivata ieri pomeriggio, nella nuova "Cot" di piazzale Giustiniani, l'assessora veneta alla Sanità Manuela Lanzarin, accolta dal direttore generale dell'Ulss 3 Edgardo Contato e dal suo staff, oltre che dall'assessore alla Coesione sociale del Comune Simone Venturini. «Si tratta di un servizio rivoluzionario che prende in carico a voce e di persona le esigenze sanitarie e sociosanitarie non urgenti del cittadino, fino all'individuazione del miglior percorso possibile - spiega Lanzarin -. Questo nuovo numero nasce per migliorare l'efficienza e l'efficacia di tutto il percorso assistenziale, fornendo un sistema di accesso facilitato e semplificato alla medicina del territorio. Le persone verranno subito prese in carico dagli operatori della centrale, personale "laico", cioè non sanitario, ma ben preparato e assistito comunque sempre dalla presenza di un medico».
QUANDO CHIAMARE
Il 116.117 mette dunque a disposizione operatori che rispondono a problemi sanitari non urgenti che si presentano in orari notturni, festivi o prefestivi come prescrizione di farmaci, reazioni alimentari avverse, manifestazioni cutanee, sintomi febbrili, «ovvero tutte quelle situazioni che non richiedono un intervento immediato d'emergenza, ma necessitano di assistenza medica o consigli sanitari - aggiungono dall'Ulss 3 -, fino al bisogno di essere indirizzati con le informazioni più aggiornate e specifiche verso servizi sanitari, come percorsi di assistenza e presa in carico; ma anche necessità di attivazione di percorsi sociali e sociosanitari come ad esempio quelli legati alla non autosufficienza o disabilità o salute mentale». Richieste non di "emergenza", ma se il personale ne rileva la necessità, la chiamata può essere deviata verso il 118, come dal 118 possono eventualmente girare le telefonate "non urgenti" al 116.117.
LE RISPOSTE
Accanto ai centralinisti (tutti assunti dall'Ulss e formati con competenze specifiche certificate), nella centrale sono sempre presenti un medico e un infermiere di riferimento per svolgere, se e quando necessario, un consulto e un triage sanitario telefonico che indirizzi il paziente verso il percorso più idoneo. Progressivamente il 116.117 sarà anche interconnesso con le Case della comunità: dalle tre strutture già attive a Noale, Lido di Venezia e Favaro che accoglieranno i pazienti inviati ai servizi, alle altre attualmente in costruzione. E chissà che al 116.117 non arrivino anche le chiamate di tanti pazienti stremati dai tentativi di contattare gli ambulatori dei medici di base, che spesso non rispondono. «Nella fase sperimentale per Bassano ne è già arrivata più di qualcuna» dicono gli operatori. Si vedrà.