Matteo Mazza si lancia col paracadute ma precipita fra le rocce in Norvegia e muore: addio al base jumper trevigiano

domenica 28 luglio 2024, 05:55 - Ultimo agg. 21:11

Il ricordo

Nel frattempo ieri a Orsago si è tenuta una cerimonia di commiato insieme a parenti e amici stretti. Matteo Mazza è stato ricordato in maniera toccante con brevi interventi di chi gli ha voluto bene da sempre. Una morte ancor più drammatica perché totalmente imprevedibile. Soprattutto per lui, sempre così attivo, pieno di energie, con lo sguardo rivolto a nuovi progetti, positivo ed entusiasta per natura, come lo ricorda chi lo conosceva. Matteo lascia la mamma Maura, il papà Antonio, oltre a Riccardo, Alessandra e Olimpia, gli zii, cugini. «Matteo era uno spirito libero - afferma papà Antonio - Amava la montagna da sempre, e anche la musica. Da giovanissimo aveva suonava la batteria. E ha sempre sciato: una disciplina sportiva che amava molto tanto da diventare istruttore di sci professionista. Insegnava nel periodo invernale in Val d’Isère, poi d’estate praticava in giro per l’Europa altre discipline sportive estreme, tra cui il base jumpeing. Come stava facendo in Norvegia, quando purtroppo qualcosa è andato storto». Per commemorare Matteo, familiari e amici si sono ritrovati al centro polifunzionale Don Antonio Possamai di Orsago per un ultimo saluto laico. Amante dello sport, soprattutto sciatore provetto, Matteo lascia un grande vuoto nella comunità orsaghese.

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