SANT'ELENA (PADOVA) - Sporcizia, mozziconi a terra, bruciature e disegni volgari: ancora un atto vandalico ai danni dei bagni pubblici del laghetto comunale di via Fornace.
La scena era desolante: disegni sconci sulle pareti del prefabbricato, un portasalviette rotto, lo scopettino rubato, sigarette sparse ovunque, alcune aperte e utilizzate - si pensa - per fumare stupefacenti. Come se non bastasse, erano presenti anche tracce di bruciature, segno evidente che qualcuno aveva giocato con il fuoco all'interno del bagno.
I danni
«Fortunatamente non è sfociato in qualcosa di peggio - sospira il sindaco - ma il rischio c'è stato». I bagni pubblici, ripristinati appena l'anno scorso, sono stati nuovamente vittima di atti vandalici che hanno costretto l'amministrazione a chiuderli temporaneamente.
«Già durante le consuete pulizie avevamo notato segni di frequentazione non idonea - prosegue Valentina Businarolo - ma abbiamo cercato di chiudere un occhio, sperando si trattasse di un episodio isolato. Purtroppo, non è andata così». Della chiusura la cittadinanza è stata informata con un avviso pubblico sui social, corredato da foto che mostravano la situazione desolante. Le telecamere di sorveglianza presenti nell'area saranno esaminate dai carabinieri di Solesino, dove è stata sporta denuncia.
«Stiamo lavorando con i carabinieri e, una volta visionate le immagini e ripristinati i servizi, riapriremo. La chiusura è momentanea, ma necessaria a rendere i servizi nuovamente fruibili a tutti», assicura il sindaco.
Il precedente
Già ad agosto dell'anno scorso si era verificato un episodio simile: tre giovanissimi, tra cui una ragazza minorenne, si erano introdotti nottetempo al parco e avevano danneggiato il bagno per disabili. In quell'occasione, i genitori di uno dei ragazzi si erano offerti di riparare i danni (fra i 6 ei 7mila euro) e il sindaco di allora, Emanuele Barbetta, aveva deciso di ritirare la denuncia.
Il sindaco Businarolo conclude con un appello ai genitori e agli educatori: «I ragazzi hanno bisogno di educazione civica, è evidente che manca un senso di responsabilità verso i beni comuni. Serve un ravvedimento, e dobbiamo tutti fare la nostra parte per evitare che episodi simili si ripetano».