Bottiglie, pali della segnaletica, pietre e bombe carta contro le camionette delle forze dell’ordine: alla fine i professionisti dei disordini hanno forzato il blocco formato dai blindati in via Ostiense nel corso della manifestazione Pro-Palestina di ieri a Roma, manifestazione non autorizzata. Prima la calma apparente poi gli scontri innescati da gruppi di infiltrati, antagonisti prevalentemente del Nord Italia, arrivati da Padova, Torino e Mestre inseriti nelle prime file. E spalleggiati anche da ultrà dei centri sociali napoletani e dai collettivi universitari romani. Vestiti di nero, incappucciati e con le kefiah a coprire il volto, si sono scagliati contro i finanzieri schierati in tenuta antisommossa, mentre i Giovani palestinesi invitavano alla calma e a indietreggiare. Gli agenti hanno risposto con il lancio di lacrimogeni, l’aria è diventata irrespirabile, mentre in aria volava di tutto. Una carica, poi l’intervento dell’idrante con il getto d’acqua per disperdere anche gli ultimi ribelli. Tanta paura tra chi era arrivato in pace e nel quartiere, dove i commercianti hanno abbassato le saracinesche e i residenti si sono asserragliati in casa.