PADOVA - Il 5 aprile, come ogni primo sabato del mese, si rinnova l'appuntamento con il "Sabato del Liviano", l'apertura straordinaria che permette a padovani e turisti di scoprire e ammirare la Sala dei Giganti e il Museo di scienze archeologiche e d'arte dell'Università di Padova.
I luoghi visitabili
L’ingresso avviene da Palazzo Liviano, attraverso l’atrio che conserva due capolavori dell’arte italiana del Novecento: il maestoso Tito Livio, statua di Arturo Martini, inginocchiato a scrivere “per tutta la vita” citando l’artista, e il grande affresco di Massimo Campigli.
Vera summa dell’archeologia, dispiegata su ben 250 metri quadrati di parete, il dipinto anticipa alcuni dei temi, che ritroveremo al primo piano visitando la Sala Virorum Illustrium (Sala dei Giganti), in particolare quello relativo alla trasmissione dello studio e del potere. La seconda sala coperta più estesa di Padova infatti, dove già nel Cinquecento gli studenti universitari festeggiavano il Carnevale con danze e balli in maschera (testimone lo storico dell’arte Giorgio Vasari), è completamente ricoperta da un ciclo ad affresco raffigurante 44 uomini di governo, re, imperatori e condottieri della storia romana fino all’epoca rinascimentale, e sui lati corti sei uomini di lettere, appartenenti all'epoca antica e a quella moderna e tutti particolarmente significativi per la storia di Padova: non manca il ritratto di Petrarca, unico lacerto rimasto della decorazione trecentesca precedente il riammodernamento dell’ambiente voluto tra il 1539 e il 1541 dall’allora capitano di Padova Girolamo Cornaro. Per realizzare i ritratti dei Giganti, gli artisti capeggiati dal maestro padovano Domenico Campagnola si sono ispirati a modelli antichi e all’antica presenti nelle collezioni dell’epoca, prima fra tutte la ricca raccolta di Marco Mantova Benavides, in parte oggi conservata nella prima sala del Museo di scienze archeologiche e d’arte.
Nella suggestiva ambientazione degli spazi appositamente creati da Gio Ponti all’ultimo piano del Liviano, il Museo di scienze archeologiche e d’arte racconta ai visitatori le storie degli antichi abitanti del Mediterraneo, dell’Egitto dei Faraoni (ma non solo), della civiltà greca e delle popolazioni italiche, fino alla Padova romana. Viaggiando alla scoperta delle civiltà del passato, possiamo anche conoscere le vicende di collezionisti e studiosi che, lungo l’arco di più secoli, hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo delle scienze archeologiche. L’ultima sala, dedicata alla gipsoteca, è un’autentica celebrazione del genio pontiano, nella capacità di dar vita a interni di grande fascino e allo stesso tempo funzionali alle collezioni ad esse destinate: qui i richiami classici nell’ambientazione, l’illuminazione e persino i colori usati alle pareti contribuiscono a creare un ambiente di straordinaria suggestione e grandiosità pur nelle dimensioni in realtà molto contenute.