LA RICOSTRUZIONE
Il battibecco (qualche spintone e niente di più) era scaturito da uno sguardo di troppo per un tavolino, a cui è seguito un insulto in arabo. La risposta in napoletano di uno dei ragazzi ha dato il via al parapiglia. Sembrava finita con l’intervento dei buttafuori. Non è stato così. Secondo gli inquirenti Rouaji e Tehnani, una volta fuori dal locale, hanno atteso i giovani in strada, a qualche decina di metri dall’uscita del parcheggio. Devono aver aspettato almeno mezz’ora: in quel lasso di tempo non si sa cosa sia accaduto. Di certo hanno recuperato il coltello (anche se gli inquirenti sono convinti che fossero entrambi armati anche se il secondo non è ancora stato trovato) che avevano nascosto fuori da locale o, ipotesi peggiore, che se lo siano fatto portare da qualcuno. Di certo c’è anche che il gruppo di amici, a fine serata, ha aspettato dieci minuti in parcheggio prima di partire perché uno di loro si era attardato con due ragazze. Ricostruita la comitiva, sono entrati in tre auto e si sono diretti in via Pagnana. Nella prima vettura, una Fiat Punto bianca, c’erano Lorenzo Cristea ed Emanuele Biliato assieme a un terzo amico, che era alla guida. Dietro di loro, nella seconda vettura, una Fiat Punto grigia, Alessandro Bortolami assieme ad altre due persone (tra cui l’altro ferito, Alessandro Pepe) e nella terza auto gli ultimi due amici con le due ragazze, che non sono mai scese dalla vettura.