CASTELFRANCO - «Sono nata in una famiglia molto cristiana e abbastanza radicale, dove tutto ciò che fa parte del mondo LGBT+ è sempre stato un grande tabù. Ho compreso la mia identità a 17 anni, anche se, con il senno di poi, mi è chiaro che i miei genitori abbiano sempre fatto finta di non vedere, dato che dai miei comportamenti era evidente che non mi sentissi un bambino. Alla sera, nell'ora della preghiera, esprimevo il desiderio di svegliarmi la mattina seguente e di scoprire che magicamente avevo cambiato sesso, di essere diventata femmina». Vivere in un corpo che non si sente proprio. Affrontare i pregiudizi e l’ostilità della società, di quelli che si consideravano amici, della propria famiglia. È la storia di Lena, una ragazza di 25 anni di Castelfranco, che ha dovuto affrontare un lungo e difficile percorso per affermare la propria identità di genere.