TREVISO - «Restiamo umani. Donate qualcosa per la mamma di Francesco Favaretto. Anche lei ha bisogno di noi». Il 22enne è morto sotto casa sua, l'ha visto steso a terra mentre tornava a casa con le pizze per cena, passando per via Castelmenardo. E certe cose lui le capisce meglio di altri, perché in quelle vie, in quei condomini, ha passato la sua infanzia e la sua giovinezza. Sa cosa significhi venire su tra problemi di ogni tipo. Economici, relazionali, affettivi. Così Ramiz Shabanaij insieme alla compagna Camilla ha deciso di aprire una raccolta fondi che avrà come epicentro il suo negozio di hairstylist di vicolo Avogari.
L'obiettivo
L'obiettivo è dare un concreto aiuto economico a Monica, madre del ragazzo aggredito a morte da un branco di ragazzini la sera del 12 dicembre. «Noi non vogliamo dare giudizi su quello che Francesco faceva o stava facendo, ma morire per un panetto di hashish la vigilia di Natale è qualcosa di disumano, incomprensibile - spiega Camilla Rutelli - il giorno dopo l'incidente ci siamo sentiti di portare una rosa su quell'asfalto ancora macchiato di sangue.
Ramiz conosce quei ragazzi, vengono dal suo quartiere, molti di loro frequentano il suo negozio. Anche Francesco gli aveva chiesto un taglio. Però era sempre sfuggente, poi non era tornato in negozio.
Lui li capisce e sa che vivono in situazioni davvero estreme, case senza luce, senza acqua e senza riscaldamento. Ci sono vite che partono in salita, situazioni in cui trovare il modo di rigare dritto non è così semplice. Io penso che questo ragazzo che è morto sia figlio di tutti, e che la madre che oggi oltre alle difficoltà quotidiane della sua vita si troverà ad affrontare anche il lutto debba essere aiutata».