PORDENONE - «C’è una perdita di gas dobbiamo intervenire subito». Ha tirato fuori tutti i gioielli, gli ori e il denaro contante, perché a chiederlo erano quelli che credeva essere un tecnico del gas-acquedotto e un agente della polizia locale in divisa. Ma si trattava di una coppia di consumati truffatori che si sono appropriati dei valori fuggendo a gambe levate. Vittima una donna di 75 anni, residente in città, che appena si è accorta di essere stata raggirata e derubata è andata alla stazione carabinieri di Pordenone a chiedere aiuto. Era lunedì sera e sono state subito avviate le indagini per dare un volto ai responsabili. Un’impresa tutta in salita. Il finto agente della polizia locale che è entrato in azione a Pordenone indossava una giacca bianca con scritta "polizia comunale", ovviamente falsa. Da quantificare il bottino, che i carabinieri definiscono «ingente».
LA SCUSA
Era lunedì mattina quando il falso tecnico dell’acquedotto-gas e il vigile altrettanto fasullo e con “divisa tarocca” hanno suonato al campanello di casa della 75enne. I due malfattori si sono fatti aprire con la scusa di dover effettuare dei controlli urgenti. E mentre uno si è qualificato come dipendente del servizio del gas, l’altro ha detto di essere un agente e per essere ancora più convincente aveva indossato una giacca dal taglio “istituzionale” con su scritto “Polizia locale”. Vedendo anche la “divisa”, la proprietaria non si è insospettita e li ha fatti entrare.
LO STRATAGEMMA
La coppia di furfanti, con il pretesto di verificare un'eventuale perdita di gas, hanno invitato la donna a raggruppare in un angolo tutti i gioielli, gli ori e il denaro contante in modo da evitare interferenze con le apparecchiature in loro possesso. La 75enne ha eseguito e a quel punto per i due truffatori è stato un gioco da ragazzi: hanno arraffato soldi e gioielli e sono spariti. Solo successivamente la donna si è accorta del furto di tutti i beni che estratto a cassetti portafogli e buste: i due malviventi nel frattempo si erano allontanati. La 75enne è andata dritta dai carabinieri di Pordenone a denunciare i fatti.