PADOVA - A vicenda conclusa, dopo cinque anni di lavoro, l'avvocato Gregorio Cavalla ha ricevuto nel suo studio di Padova un pacco decisamente insolito: dentro c'era una maglietta autografata da Cristiano Ronaldo. È l'omaggio di Hugo Dinarte dos Santos Aveiro, fratello del fuoriclasse portoghese, difeso dal legale padovano nell'inchiesta della Procura di Torino per una presunta truffa legata al merchandising di CR7. «Quella maglietta gialla dell'All Nasr la custodirò con grande piacere. È un piccolo pensiero di ringraziamento per l'opera svolta.
L'inchiesta
Lo sport ha sempre fatto parte della sua vita e anche questa vicenda è legata in qualche modo al mondo sportivo. L'inchiesta per truffa della Procura di Torino, nata nel 2019 quando Ronaldo giocava alla Juventus, è legata alla produzione di circa 13mila magliette bianconere con il marchio CR7, realizzate dall'azienda torinese Pegaso ma ritenute troppo simili a quelle ufficiali firmate dall'Adidas. L'unica differenza? La presenza del logo del CR7 Museum di Madeira, terra d'origine del campione. Troppo poco. Secondo l'accusa Hugo avrebbe indotto in errore la Pegaso assicurando che quelle magliette, poi messe in vendita al museo, fossero approvate dalla Juventus. E' stata la stessa Pegaso a querelare per truffa il fratello del campione. Dopo due anni di udienze, le parti hanno raggiunto un accordo economico coperto da riservatezza. L'inchiesta è terminata il 19 giugno con il non luogo a procedere.
Il contatto
Ma come arriva un avvocato veneto a difendere il fratello di Cristiano Ronaldo? «Il contatto è stato creato da John Shehata, un collega padovano che ha rapporti con l'entourage del calciatore. Il suo studio milanese mi ha chiesto un parere quando eravamo ancora nella fase delle indagini preliminari e mi sono messo subito al lavoro. Il primo passo è stato capire se lo stesso Ronaldo fosse coinvolto direttamente oppure no: abbiamo appurato che il giocatore non sia mai stato iscritto nel registro degli indagati. Poi siamo andati avanti con tutto il resto». E il fratello? «Simpaticissimo. Sono andato due volte a incontrarlo all'isola di Madeira e posso solo dire che è un grande viveur» sorride ancora Cavalla, già proiettato verso tutti gli altri lavori da portare avanti. Da un lato le udienze in tribunale, dall'altro gli impianti del Cus. Nel cassetto la maglietta con la firma pregiata di un uomo cinque volte pallone d'oro.