TREVISO - «Mi aveva rimproverato perché mi ha visto tirare lo svapo. Mi ha detto che ero troppo giovane per fumare e mi ha spinto rischiando di farmi cadere dalla bicicletta. Mi sono difeso e l’ho colpito con il coltellino che avevo in tasca». Lo ha detto ai carabinieri il 15enne, studente trevigiano, senza alcun precedente penale alle spalle, ammettendo di essere stato lui l’autore dell’accoltellamento dell’86enne Luciano L., avvenuto domenica mattina all’incrocio tra via Fornaci e via Sant’Antonino. Il ragazzino è scappato dopo aver colpito alla schiena l’uomo, che abita a trenta metri dal luogo dell’aggressione. Non ha confidato a nessuno, nemmeno ai familiari, quanto era successo, mantenendo il segreto. Ma ieri mattina, andando a scuola, ha telefonato ai carabinieri: «Mi state cercando, sono stato io ad aver ferito l’anziano». I militari dell’Arma hanno avvisato la madre che si è precipitata al comando di via Cornarotta per assistere il figlio. Il ragazzino ha, così, fornito la sua versione dei fatti, dicendo che stava percorrendo via Fornaci in sella alla sua bicicletta. Stava fumando quando ha incrociato Luciano L. che proveniva dalla direzione opposta e stava rientrando dopo la solita partita a carte con gli amici al bar John Foster, nello stesso quartiere. Ne è nato un diverbio che è culminato con l’accoltellamento. Il ragazzino ha tirato fuori il piccolo coltello, lo ha colpito ed è scappato in bici, gettando via l’arma. «Sono pentito e profondamente dispiaciuto. Vorrei chiedere scusa di persona all’anziano» dice, per bocca del legale che ne ha assunto la difesa, l’avvocato Mauro Serpico. L’anziano, dopo quella che credeva una botta alla spalla, è arrivato a casa. Non si era reso conto di essere stato colpito e non vedeva il sangue che gli macchiava i vestiti.