NOALE - Da circa un mese a Noale, a chi disgraziatamente ha avuto un lutto in famiglia possono essere capitati degli episodi spiacevoli. Le epigrafi, poste nelle bacheche pubbliche delle piazze cittadine, puntualmente vengono rimosse, staccate. E nonostante le varie imprese funebri si adoperino per appendere nuovamente gli avvisi, questi scompaiono di nuovo, puntualmente staccati. «Cosa devo dire ai famigliari che mi chiedono “Cosa ha fatto di male mio fratello, o mio papà, o mia sorella perchè qualcuno vada a staccargli l’epigrafe?», racconta uno dei proprietari delle imprese funebri coinvolte. Di certo, chiarisce il proprietario, non è nulla di personale: la responsabile dei vandalismi alle affissioni sarebbe una donna noalese, affetta da disturbi mentali e già nota alle autorità per questi comportamenti.
IL DOLORE DEI FAMILIARI
Comportamenti che, sebbene messi in atto da una persona in difficoltà, creano situazioni complicate per i familiari dei defunti e per le stesse imprese funebri. «Da circa un mese, qualsiasi attività di servizi funebri appenda un’epigrafe, puntualmente questa viene staccata da una signora che passa due volte al giorno, sia alla mattina che al pomeriggio. Questo, oltre a creare dolore nei familiari che hanno già subito un lutto, crea anche una situazione di difficoltà perché amici, parenti e conoscenti fanno fatica ad essere informati sulla scomparsa di un caro - racconta ancora l’impresario -. Ogni giorno ci arrivano chiamate per segnalare che l’epigrafe di qualcuno è stata staccata, e noi provvediamo puntualmente ad appenderla di nuovo, ma la cosa si ripete di continuo. Senza contare che poi può nascere il dubbio tra le imprese funebri che qualcuno della concorrenza stacchi volontariamente le affissioni, quando non è assolutamente così». La persona, racconta ancora il proprietario, già tre anni fa aveva ripetuto queste azioni, per poi smettere del tutto e ricomparire di recente. E adesso, qualcuno tra i proprietari ha già segnalato questi episodi ai carabinieri, senza però sporgere denuncia, nella speranza che si trovi un modo per arginare questi comportamenti.