Anna Chiti, parla il comandante del catamarano: «Sono distrutto, la mia vita non sarà più la stessa. Anche io voglio chiarezza su quanto accaduto»

Parla così Andrea Ravagnin, assistito dagli avvocati dello Studio Palese, Augusto Palese e Davide Vianello Viganò

mercoledì 21 maggio 2025 di Lorenzo Mayer
Anna Chiti, parla il comandante del catamarano: «Sono distrutto, la mia vita non sarà più la stessa. Anche io voglio chiarezza su quanto accaduto»

VENEZIA - «Sono distrutto. Da sabato pomeriggio non riesco a chiudere occhio. Non riesco a capire come possa essere successo una cosa del genere. Sono costernato davvero. Anche perché conosco bene Anna e suo papà la sua famiglia. Siamo quasi compaesani. Sono addolorato e non riesco a darmi pace. Mi metto a completa disposizione degli accertamenti che verranno disposti dalla magistrature. Anche io voglio capire. Questa è una tragedia immane. La mia vita non sarà più la stessa. Mi sento vuoto. Ora l'unica cosa che posso fare è mettermi a disposizione. Anche io voglio venga fatta chiarezza su quanto è accaduto». Parla così Andrea Ravagnin, assistito dagli avvocati dello Studio Palese, Augusto Palese e Davide Vianello Viganò. L'uomo residente, 36 anni il prossimo 5 giugno, è il comandante del catamarano coinvolto nell'incidente in cui ha perso la vita Anna Chiti ed è stato iscritto ieri nel registro degli indagati (ne riferiamo a pagina 12 del fascicolo nazionale).

Ravagnin fa questo lavoro da qualche anno: ha preso a noleggio l'imbarcazione, che non è di sua proprietà, e la utilizza, in modo stabile e continuativo per il trasporto di turisti in laguna di piccoli gruppi. Escursioni, gite, ma anche feste private a bordo. Un'attività turistica con una società che fa capo allo stesso Ravagnin.

Le indagini

Saranno i rilievi della Capitaneria di porto a ricostruire quei drammatici momenti. Dai riscontri Anna sarebbe stata invitata a bordo, senza contratto, in vista di una possibile prossima assunzione a bordo, visto la sua enorme passione per la nautica ed il mare. Per questo era stata invitata a bordo. Così era stata assunta, in precedenza, anche uno suo amica. Ma questi elementi saranno al centro delle indagini. A livello generale, però, il codice della navigazione prevede che anche i minorenni possano salire a bordo, purché vi sia il consenso dei genitori. La ricostruzione di quanto successo è ancora frammentaria. Il comandante era alla guida dell'imbarcazione al timone e sarebbe stato colto di sorpresa da quanto stava avvenendo alle sue spalle. Si sarebbe girato e avrebbe visto la povera Anna scivolare in acqua. Fino a poco prima la 17enne di Malcontenta, conoscendo quattro lingue, aveva conversato in modo piacevole con i turisti a bordo.

 

Minori a bordo: le norme

La Guardia Costiera a livello nazionale è molto rigorosa nello stabilire come i minorenni, come nel caso di Anna Chiti, debbano comportarsi a bordo trattandosi di una materia molto delicata in cui serve avere una comprovata esperienza. Per quanto riguarda i minori ad esempio, per tutt'altro tipo di attività, c'è stata una lunga discussione su chi presta servizio come bagnino di salvataggio negli stabilimenti balneari e si può trovare, anche minorenne, a prestare soccorso a persone in difficoltà in mare. Per quest'anno è stata approvata una norma che, in via transitoria fino a settembre, permette ai bagnini, in possesso di regolare brevetto di salvataggio conseguito e in corso di validità, di prestare servizio di vigilanza anche se minorenne. Questo sarà possibile fino al prossimo settembre, per non creare disagi e mettere in pericolo la stagione in fase di partenza. Ma dal prossimo anno cambierà tutto. Il personale dovrà essere maggiorenne. Proprio per una questione giuridica di responsabilità. 

Ultimo aggiornamento: 10:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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