VENEZIA - È stato un attimo. Anna era appena caduta in acqua, anche con la cima parzialmente avvolta attorno al corpo stava risalendo a riva con l’aiuto di una persona che l’aveva afferrata per un braccio. Aveva messo già un piede sul molo galleggiante. Poi più nulla. Sparita come per un malefico incantesimo. In realtà tirata violentemente sott’acqua dalla cima impigliata nell’elica.
Sono pochi fotogrammi estratti dai filmati del sistema di videosorveglianza di Marina Santelena a fornire in modo crudo e drammatico che cosa sia accaduto sabato attorno alle 18.30 durante la manovra di ormeggio di un catamarano noleggiato per la giornata da un gruppetto di giovani stranieri. Nell’incidente ha perso la vita Anna Chiti, diciassettenne studente dell’Istituto nautico di Venezia che quel giorno era su quella barca per aiutare lo skipper in qualità di hostess e guida. Il filmato è stato visionato ieri dai sostituti procuratori di Venezia Stefano Buccini e Giovanni Gasparini i quali hanno anche ispezionato i luoghi in cui si è consumata la tragedia.