Mauro Rubert muore a 42 anni per un tumore allo stomaco: «Coraggioso fino alla fine»

La malattia diagnostica nel settembre 2023, le cure e il dolore. La moglie: «Fino a quando ha potuto, ha lavorato»

domenica 6 luglio 2025 di Luca Vecellio
Mauro Rubert muore a 42 anni per un tumore allo stomaco: «Coraggioso fino alla fine»

GODEGA - «Qualche giorno fa gli ho chiesto: “Mauro, hai paura?”. E lui mi ha risposto: “Ho un po’ di ansia”. Era la prima volta dopo due anni dalla prima diagnosi che si mostrava fragile. È stato coraggioso, speranzoso e presente. Fino alla fine». Elena racconta così di suo marito Mauro Rubert, 42enne che si è spento ieri mattina per un tumore allo stomaco. Originario di Bibano, era da anni il presidente della sagra di paese. La malattia gli era stata diagnosticata nel settembre del 2023: Mauro e sua moglie si erano appena trasferiti a Bibano, aprendo l’edicola e bar “Le Oche”. Inizialmente i dolori allo stomaco erano stati interpretati come affaticamenti dovuti a quel trasloco e all’apertura del locale. Poi la scoperta di un male aggressivo e inarrestabile, con un progressivo peggioramento. Mauro, così come Elena, non si era arreso e si era rivolto alla professoressa Gaia Spolverato (di Chirurgia Tre, Padova). Dopo un miglioramento temporaneo delle sue condizioni, alla fine il tumore ha avuto la meglio, ma Mauro ha guadagnato un anno di vita, trascorso a casa con i suoi figli, Massimo e Irene, di 14 e 9 anni. «Fino a quando ha potuto, è venuto al bar per dare una mano» spiega la moglie Elena Cristofoletti. Si è spento ieri, nel sonno.

Chi era

Mauro era originario di Bibano, ma si era spostato a Gargnano, sul lago di Garda, per amore.

Aveva conosciuto la sua Elena ventun anni fa durante un esame universitario. Un anno dopo l’aveva incontrata a una festa e non l’aveva più lasciata. Era andato con lei a lavorare nella trattoria dei suoi genitori: da lì la sua passione per la cucina. Dieci anni fa aveva deciso di tornare in Veneto, aprendo un bar nel suo paese, dove tutti l’avevano riaccolto con grande felicità. Anche in provincia di Brescia, dai suoceri, però, stanno ancora piangendo la sua scomparsa. «Era la persona più solare di questo mondo – spiega Elena, anche lei capace di mostrare una forza d’animo smisurata –. Era sempre felice e disponibile. Non ha mai mollato, neanche nell’ultima fase. Non si è mai fatto vedere preoccupato ed è stato un papà fantastico per i nostri due bellissimi figli. È stato tanto tempo a casa assieme a loro». A prendersi cura di lui, oltre a Elena, anche i genitori, che ora lo piangono accerchiati da una comunità che gli voleva bene per davvero. Mauro, infatti, è stato fino alla fine il presidente della sagra di Bibano, a cui teneva moltissimo. In questi mesi il suo coraggio e la sua positività hanno consentito a Elena di tenere aperto il bar e continuare a lavorare nonostante la sua situazione. «Volevamo ringraziare tanto Luca Zaia, il presidente della Regione Veneto. Ci è sempre stato vicino e si è sempre interessato a Mauro e alla sua situazione. E un altro grazie va alla professoressa Spolverato. Senza di lei non avremmo potuto vivere con lui un anno in più».

Il funerale si svolgerà domani alle 16 nella chiesa parrocchiale di Bibano, mentre il rosario verrà celebrato stasera alle ore 20. Al termine della funzione religiosa si procederà con la cremazione.

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