Indomita 21, lunedì convocato un vertice in Comune con la dirigenza. Pinzi: «Non si chiude, ma ci si evolve»

L'incontro voluto per trovare una soluzione riguardo agli 80 piccoli calciatori che sono rimasti senza squadra: «E' ingiusto attaccare chi fa volontariato»​

sabato 17 maggio 2025 di Brando Fioravanzi
Un'immagine della sede dell'Indomita 21

TREVISO - Si terrà lunedì, alle 18.30 a Ca’ Sugana, l’atteso incontro tra il vicesindaco e assessore comunale allo sport Alessandro Manera, la dirigenza dell’Indomita21 ed una delegazione di genitori dei giovani calciatori esclusi dal nuovo e futuro progetto Academy del Treviso Calcio.

L’obiettivo comune è quello di trovare quanto prima una soluzione concreta per non lasciare senza squadra circa 80 atleti. Dopo giorni di proteste e tensioni l’Amministrazione comunale trevigiana apre dunque un importante tavolo di confronto per cercare di salvare il percorso sportivo di quei ragazzi over 12 che, con la trasformazione dell’Indomita in Academy, si ritrovano di fatto tagliati fuori. La nuova realtà, infatti, si concentrerà solo sull’attività di base (dai 5 ai 12 anni), puntando però a raddoppiare il numero di iscritti più piccoli. Uno scenario che ha comunque sollevato dubbi e preoccupazioni tra molte famiglie dei tesserati ed il centrosinistra trevigiano.

A replicare alle accuse è Luca Pinzi, membro del CdA dell’Indomita 21: «L’Indomita non chiude e, anzi, si evolve, si trasforma e continua a vivere in un nuovo progetto sportivo e sociale. Nessuna resa, nessuna sconfitta. Solo il coraggio, che manca a tanti, di cambiare forma per restare fedeli alla propria missione e garantire lo sport alla maggior parte dei suoi iscritti». Pinzi, in particolare, rivendica l’impegno dei volontari che hanno gestito la società in questi anni, trovandola fin da subito con molti debiti, parlando apertamente di «critiche gratuite da parte di chi non si è mai fatto vedere quando c’era da lavorare. Attaccare chi fa volontariato, chi dedica tempo, energie e passione per far crescere ragazzi e comunità è qualcosa che dovrebbe far riflettere. Chi oggi parla dov’era quando serviva una mano? Solo a titolo di esempio siamo stati costretti ad avvalerci di allenatori di altre categorie per supportare l’accompagnamento dei bimbi nelle trasferte. E nessuno ha ringraziato il presidente Mauro Carraro che si è adoperato quotidianamente per sostenere la società».

Sotto accusa anche chi, secondo Pinzi, avrebbe avuto anni per intervenire o proporre alternative concrete. «Qualcuno sapeva da cinque anni che il Treviso avrebbe acquistato l’Indomita? Primo, il Treviso non ha acquistato nulla. Secondo, diventare Academy è un orgoglio e un’opportunità, non una resa. L’alternativa era la chiusura, quella vera, anche perché i volontari scarseggiano come gli sponsor. Questa è la realtà».

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