Alessandro Balbo, morto a 86 anni l'artista del cesello: le sue opere di rame e argento ornano chiese e monasteri fino in Africa

L'artigiano aveva imparato questa antica tecnica, oggi ormai rarissima, da autodidatta. Il funerale mercoledì 23 ottobre

martedì 22 ottobre 2024 di Eugenio Garzotto
Alessandro Balbo, morto a 86 anni l'artista del cesello: le sue opere di rame e argento ornano chiese e monasteri fino in Africa

MONTEGROTTO TERME (PADOVA) - È venuto a mancare sabato 19 ottobre, all'età di 86 anni, Alessandro Balbo, figura molto nota nel panorama artistico non solamente del Padovano per la sua attività di antiquario ma soprattutto di cesellatore.

L'arte del cesello

«Mio padre era un autodidatta e si considerava un artigiano - lo ricorda il figlio Mattia - per lungo tempo era stato titolare di un negozio di antiquariato in viale Stazione, ma aveva cessato l'attività una ventina di anni fa.

Però la sua vera passione era il lavoro di cesello su rame e argento. Aveva fatto tutto da solo, appassionandosi a un particolare tipo di produzione artistica che sentiva davvero di avere nel sangue. Aveva appreso da giovane i segreti degli antichi cesellatori, artisti di cui purtroppo si sta perdendo anche il ricordo; in Italia ne sono rimasti pochissimi. Nessuno vuole più intraprendere questa strada. Le tecniche le aveva imparate letteralmente "rubando con l'occhio" nelle frequenti visite che faceva al laboratorio di un famoso maestro che insegnava all'istituto d'arte Pietro Selvatico».

Le sue opere

Alessandro Balbo lavorava il rame a cesello e a sbalzo con il solo ausilio del bulino e senza utilizzare stampi, su disegni di propria ideazione, ma anche proposti da altri. «A lui si devono i pannelli in rame sbalzato dei portali e dei confessionali del duomo di Montegrotto - continua il figlio Mattia - ma ha prodotto opere anche per altre chiese ed edifici religiosi, come il monastero del Monte Rua e le parrocchie di Due Carrare, Agna e Jesolo». Portano la sua firma lavori anche a Maccaretolo di San Pietro in Casale e Crevalcore (Bologna) e a Borzano di Albinea (Reggio Emilia). «Ha inoltre eseguito delle opere in rame su richiesta di un suo cugino, missionario in Kenya, che ora sono esposte a Nairobi», racconta ancora il figlio. Ma se la maggior parte dei suoi lavori ornano chiese e monasteri, nel corso della sua lunga carriera Alessandro Balbo ha eseguito importanti lavori su rame, ma anche su argento, per arredare negozi e locali pubblici.

Nel 2014 venne premiato dall'allora sindaco Massimo Bordin in segno di stima e come ringraziamento per avere donato alla città un'opera in rame sbalzato che raffigurava Bertha che filava, la Torre che porta il nome della ragazza al centro della leggenda ricordata ogni anno con un corteo in abiti medievali e un richiamo all'acqua termale. Oltre a Mattia, Alessandro Balbo lascia i figli Gloria, Enrico e Linda e la moglie Gabriella. Il funerale verrà celebrato domani (mercoledì 23 ottobre) alle 10.30 nel duomo di Montegrotto.

 

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