Donatella Rettore compie 70 anni: «Io una trasgressiva? No, libera. Zaia? Faccia un suo partito»

Artista provocatoria e autentica, a poche ore dal suo settantesimo compleanno, rivela un’energia incontenibile e diversi progetti, fra i quali una canzone dedicata a Treviso

lunedì 7 luglio 2025 di Federica Baretti
Donatella Rettore compie 70 anni: «Io una trasgressiva? No, libera. Zaia? Faccia un suo partito»

CASTELFRANCO (TREVISO) - Icona della musica italiana, Donatella Rettore ha attraversato cinquant’anni di carriera disintegrando tabù, sfidando i moralismi di un’Italia ingessata e ipocrita e anticipando i tempi su temi attualissimi come patriarcato e identità di genere. Artista provocatoria e autentica, a poche ore dal suo settantesimo compleanno, rivela un’energia incontenibile e diversi progetti, fra i quali una canzone dedicata a Treviso.

Domani compirà settant’anni: con quale stato d’animo vive questo compleanno?

«Io sono una persona che vive il momento. Il tempo passa, i miei cani crescono, se ne vanno. Speriamo che in questa vita io abbia fatto del mio meglio per meritarmi un dopo clamoroso».

Come festeggerà? Ha organizzato qualcosa?

«No, mi trovo in un'isola, in vacanza, non amo le feste. Avrei voluto festeggiarlo a Treviso, ma a Treviso mi “massacrano”: non mi fanno passare i compleanni come voglio io, cioè chiudendo tutti i telefoni».

Ha vissuto a Roma, ha viaggiato in tutto il mondo, ma non ha mai davvero lasciato Castelfranco Veneto, la sua città. Cosa la lega così profondamente a questo luogo di provincia?

«Amo la mia città, come tutto il Veneto, e soprattutto Treviso e i trevigiani: la adoro. È una città così salottiera, empatica. Amo la Marca, pensi che sto scrivendo una canzone su Treviso, perché si merita una canzone, vorrei registrarla con una collega. Ho fatto un concerto l'anno scorso a Suoni di Marca ed è venuto ad ascoltarmi tutto il Veneto. È stato bellissimo».

Anche “Disco Prosecco”, brano del suo ultimo album, è un omaggio alla sua terra?

«Certo, e anche “Malamocco”, una canzone a cui Franco Battiato avrebbe dato 10 e lode».

Lei ha venduto 30 milioni di dischi in 50 anni di carriera. È soddisfatta della sua carriera?

«Anche di più, perché io continuo a vendere i dischi, anche l’ultimo ‘Antidiva putiferio’, un disco nel mio stile. Sarebbe stato bello che le radio lo pubblicizzassero, per dare un po’ una scossa a questi giovani che adesso si sono seduti sull'intelligenza artificiale e fanno le canzoni tutte uguali».

Lei comunque nel suo ultimo lavora ospita alcuni artisti giovani come Big Mama e La Sad.

«Sì, loro sono bravissimi, ma il problema sono le case discografiche che non ti contano più come artista, ma valutano quanti follower hai».

Cosa la appaga di più del suo lavoro?

«Quando riesco a mettere insieme una bella musica, un bell'arrangiamento e un bel live, perché la resa dal vivo è una cosa fondamentale per chi canta. Io scrivo e canto per la gente. E perché mi piace, mi libera».

Il suo modo di essere ha anticipato molti temi che oggi sono centrali, come la libertà di espressione, l’identità di genere, la lotta al patriarcato, che all’epoca non si chiamava così. Si sente una pioniera?

«Diciamo che all’epoca non c’era il politically correct che oggi mette delle grate, delle gabbie. Non ci si può più esprimere completamente. Io sono sempre stata un’istintiva».

L'hanno definita trasgressiva e provocatoria. Ma lo era davvero o era semplicemente sé stessa?

«Io non ho mai pensato: adesso trasgredisco. Io ero e sono così. Volevo essere libera. Non sono nata diplomatica per cui non potrò mai essere una brava politica».

Ma la politica la appassiona?

«Più che altro adesso mi delude, perché mancano idee, passione e personalità del calibro di Tina Anselmi, Enrico Berlinguer, Giulio Andreotti, mancano uomini, a parte Luca Zaia, che però dovrebbe fondare un partito suo. E c’è da augurarsi che rimanga alla guida dalla Regione, per noi veneti».

Ha citato come esempio Tina Anselmi, un’altra sua concittadina.

«Io l’ho adorata. Pensi che mia madre le scrisse una lettera pregandola, nel periodo in cui stavo a Roma - era l’anno in cui uscì “Kobra” - di convincermi a tornare a casa e laurearmi. Anselmi le rispose di mettersela via e di essere orgogliosa di sua figlia. In realtà mia madre aveva solo paura che io soffrissi, perché sapeva bene che dopo anni di successo è biologico che ci sia un down».

Qual è stato il suo momento più difficile della sua lunga carriera?

«Tutti i giorni».

Chi l’ha ispirata più di tutti?

«Elton John: quando ho visto il film “Tommy” con lui che era il re del flipper con dei look pazzeschi tutto vestito di glitter sono impazzita. Chi l’ha detto che i cantautori devono essere tutti tristi con gli occhialoni neri, imbacuccati?».

La fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta è stato un periodo esplosivo.

«Nel ‘77 è scoppiato il punk, che ha liberato tutti. Fu una rivoluzione e diede a tutti la libertà di esprimersi, per questo il concetto è ancora così attuale. Cantare il disagio è una forma di liberazione e i ragazzi ne hanno ancora bisogno: stiamo trattando i giovani di oggi come se fossero stupidi, invece sono solo disorientati in un mondo pieno di guerre, capi di Stato assassini e tanta censura».

La libertà fa ancora paura?

«Mi viene da pensare che si era più liberi quando c’era la Democrazia Cristiana, che per altro ho sempre combattuto. Pensi che “Kobra” fu trasmessa per la prima volta alla radio da Radio Vaticana».

Ma com’è possibile, con un testo così allusivo al desiderio femminile?

«L’ha messa uno speaker americano che non aveva capito il testo, decisamente esplicito».

E censurato. Come al centro di tante polemiche ci fu “Lamette”. Si diceva che istigasse al suicidio.

«Invece era solo un gioco, un modo di dire dei romani della periferia: mi piaci così tanto da tagliarmi le vene, mi fai morire. Fu divertente la lettera che ricevetti da un cardinale per lamentarsi dei suoi tre nipoti che cantavano tutto il giorno “Dammi una lametta che mi taglio le vene”. Gli risposi che era solo lui che pensava al suicidio, mentre i nipoti si stavano solo divertendo».

Ultimo aggiornamento: 19:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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