- Meloni-Salvini-Tajani: bene l'accordo, scongiura guerra commerciale
- Meloni, bene accordo ma devo vedere dettagli
- Usa-Ue, c'è l'accordo: dazi al 15%
- Trump: raggiunto accordo imponente
Governo italiano: evitato scontro fra sponde Atlantico
«La soluzione negoziata» sui dazi «è un risultato a cui le Istituzioni europee e gli Stati membri, inclusa l'Italia, hanno lavorato con grande impegno e facendo squadra comune, evitando di cadere nella trappola di chi chiedeva di alimentare uno scontro frontale tra le due sponde dell'Atlantico».
«Il Governo italiano - aggiungono - continuerà a perseguire l'obiettivo di mantenere salda l'unità dell'Occidente, con la consapevolezza che ogni divisione ci renderebbe tutti più deboli ed esposti alle sfide globali». «L'accordo garantisce stabilità, aspetto fondamentale per i rapporti tra due sistemi economici e imprenditoriali fortemente interconnessi tra loro, come sono quelli dell'Unione Europea e degli Stati Uniti», concludono
Meloni-Salvini-Tajani: bene l'accordo, scongiura guerra commerciale
«Il Governo italiano accoglie positivamente la notizia del raggiungimento di un accordo tra Unione Europea e Stati Uniti sui dazi e le politiche commerciali, che scongiura il rischio di una guerra commerciale in seno all'Occidente, che avrebbe avuto conseguenze imprevedibili». È quanto si legge in una nota congiunta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dei due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini.
'Irlanda, Italia, Germania i Paesi Ue più esposti ai dazi'
L'Irlanda è il Paese Ue più esposto ai dazi americani, seguita da Italia, Germania e Francia. Lo rivela uno studio del think tank Bruegel, che ha stimato l'impatto di tariffe tra il 15 e il 30% nei Ventisette in relazione ai posti di lavoro legati all'export oltreoceano. In Irlanda, il 13% dell'occupazione è legato a settori vulnerabili come chimica, agroalimentare e riparazioni, un dato che sale ulteriormente includendo i farmaci. L'Italia segue con un'esposizione all'11%, trainata da auto, moda e farmaceutica. Germania e Francia si attestano attorno al 9%, con pesi diversi tra automotive, beni industriali e lusso.
Meloni, bene accordo ma devo vedere dettagli
«Considero positivo che ci sia un accordo ma se non vedo i dettagli non sono in grado di giudicare nel meglio». Lo ha detto, commentando l'accordo Usa-Ue sui dazi, la premier Giorgia Meloni
Von der Leyen: accordo porterà stabilità
L'accordo commerciale con gli Stati Uniti «potrebbe essere il più importante di sempre». Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in Scozia. «Sì», ha annuito Donald Trump al suo fianco. L'intesa, ha aggiunto von der Leyen, ridarà «stabilità».
Trump: accordo buono per tutti, ci avvicinerà
«È un buon accordo per tutti». Lo ha detto Donald Trump dopo aver annunciato l'intesa con l'Ue. «Ci avvicinerà... è una partnership, in un certo senso», ha aggiunto.
Trump: l'Ue investirà 600 miliardi negli Usa
L'Ue effettuerà 600 miliardi di dollari in investimenti negli Usa. Lo ha annunciato Donald Trump.
Trump: Ue acquisterà dagli Usa energia e armi
«L'Ue acquisterà 150 miliardi di dollari in energia statunitense e armi». Lo ha detto Donald Trump.
Trump: per acciaio e alluminio non cambierà nulla
«Per quanto riguarda acciaio e alluminio non cambierà nulla, è una questione che non sarà modificata». Lo ha detto Donald Trump dopo l'incontro con Ursula von der Leyen in Scozia.
Usa-Ue, c'è l'accordo: dazi al 15%
Stati Uniti ed Unione Europea hanno raggiunto l'accordo sui dazi al 15%. Lo hanno annunciato Donald Trump e Ursula von der Leyen al termine del loro incontro in Scozia.
Trump: raggiunto accordo imponente
«Abbiamo raggiunto un accordo che è imponente e su cui abbiamo lavorato per mesi». Lo ha detto Donald Trump dopo l'incontro con Ursula von der Leyen in Scozia.
Trump, con l'Ue sarà l'accordo più grande di sempre
«Lo concluderemo, quello con l'Ue sarà l'accordo più grande di sempre». Lo ha detto Donald Trump. «La partnerhsip tra Ue e Usa è la più grande, dobbiamo provarci», ha aggiunto.
Trump, Ursula ha fatto gran lavoro per l'Ue, non per noi
«Ursula ha fatto un gran lavoro per l'Ue, non per noi». Lo ha detto Donald Trump in Scozia prima del colloquio sottolineando che "è un onore vedere la presidente della Commissione europea», ha detto.
Le delegazioni
Una delegazione dell’Ue di alto livello è atterrata in Scozia, anticipando una possibile svolta nei colloqui con l'amministrazione statunitense, seppur con un certo nervosismo. Lo riporta il Guardian, segnalando che il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic e il suo staff sono atterrati stamattina all’aeroporto di Glasgow Prestwick per unirsi alla delegazione guidata dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, arrivata ieri. Sono in arrivo anche il segretario al Commercio statunitense, Howard Lutnick, e il rappresentante per il commercio Jamieson Greer, la cui presenza rappresenta un buon segnale per l'ipotesi di un possibile accordo. L'incontro con Donald Trump è previsto per le 16:30 (17:30 ora italiana) presso la tenuta da golf del tycoon a Turnberry, sulla costa sud-ovest della Scozia. L'Ue spera di ottenere un accordo che disinneschi le tensioni commerciali scatenate dall'imposizione di dazi da parte della casa Bianca, con la minaccia di un dazio generale Usa sui prodotti europei del 30% a partire dal 1° agosto e capitali europee sempre più decise sul ricorso a una lista di contro-dazi da 93 miliardi di euro. Stamattina Trump ha dichiarato alla stampa che le possibilità di un accordo rimangono al 50-50 e che Bruxelles intende «assolutamente» raggiungerlo. «Nessuno da nessuna delle due parti si sente di dare per scontato che Trump firmerà l’accordo, anche se lui ha definito von der Leyen 'una leader molto rispettata'. Il presidente si è concentrato sul golf nel suo resort sulla costa sia sabato che domenica, rinunciando a una conferenza stampa programmata con i giornalisti che lo seguono nel suo viaggio di quattro giorni», riporta il Guardian. Venerdì il presidente Usa ha detto che ci sono ancora circa 20 punti irrisolti, senza però entrare nei dettagli e definito l'eventuale accordo con l'Ue come «quello grosso»; stando alla testata britannica, Trump ha seguito i colloqui Ue-Usa con molto interesse personale, chiedendo briefing dettagliati prima della visita in Scozia perché vuole essere lui a chiudere l’accordo.
Trump in Scozia, tre arresti nelle proteste di ieri
Sono stati compiuti tre arresti da Police Scotland nel corso delle proteste di ieri in alcune città della Scozia contro il presidente americano Donald Trump impegnato in una visita privata segnata comunque da importanti incontri diplomatici, a partire da quello di oggi pomeriggio con la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, per cercare di chiudere la partita sui dazi con l'Ue. Lo hanno rivelato le autorità locali dopo che in un primo momento i media del Regno Unito non avevano riportato fermi nelle manifestazioni. Due invece - di un 18enne e un 56enne - sono avvenuti ad Aberdeen durante la protesta della Stop Trump Coalition e un terzo a Glasgow, dove una 49enne è finita in manette quando i gruppi anti-razzisti si sono trovati a fronteggiare un evento sotto le insegne dell'Ukip, l'ex partito di Nigel Farage, in cui si invocavano «deportazioni di massa» dei migranti dal Regno in stile trumpiano. Sempre a Glasgow è comparso un murale realizzato dallo street-artist locale Ashley Rawson in cui si vede il presidente americano dietro le sbarre di una prigione ricavata all'interno di una bandiera Usa, con vicino la scritta Maga.
Usa, scadenza dei dazi al primo agosto non sarà prorogata
La scadenza del 1° agosto per l'imposizione di dazi sui partner commerciali da parte degli Stati Uniti è definitiva, ha insistito il segretario al Commercio. «Quindi niente proroghe, niente più periodi di grazia. Il 1° agosto i dazi entreranno in vigore», ha dichiarato Lutnick a 'Fox News Sunday'.
Grande attesa per l'incontro tra Donald Trump e Ursula von der Leyen in Scozia, previsto oggi pomeriggio, ore 17:30 (16:30 ora locale) presso il Golf Club di Turnberry per dscutere del tema dazi.
Trump non si sbilancia sulla possibile intesa con l'Ue sui dazi nel giorno dell'incontro con Von der Leyen in Scozia, fissato per le 17.30. Mentre giocava a golf nel suo resort a Turnberry, il presidente Usa ha risposto alla domanda di un giornalista di Sky News affermando che le possibilità che si raggiunga un accordo commerciale sono '50 e 50'. I lavori degli sherpa nel frattempo proseguono. La bozza dell'intesa ruota attorno al 15%, anzi per la precisione la percentuale della tariffa base dovrebbe essere il 14,8%. Attualmente Washington applica una tariffa provvisoria del 10% ai prodotti europei, al quale va aggiunto il 4,8% in vigore nell'era pre-Trump
La presidente della Commissione europea Von der Leyen è accompagnata dal commissario Ue Maros Sefcovic , mentre il presidente americano Donald Trump sarà seguito dal segretario al Commercio Howard Lutnick .
Non solo dazi: i temi che verranno trattati - Sebbene i dazi siano al cento dell'incontro, il primo da quando Trump si è insediato alla Casa Bianca, Usa e Ue parleranno anche di alcuni dossier internazionali tra cui il conflitto russo-ucraino e il conflitto a Gaza .
Dazi del 30% per import Ue - è questa la percentuale che entrerà in vigore dal 1° agosto nel caso in cui la trattativa di oggi fallisca. Nel pomeriggio di oggi l'Ue chiederà una tariffa base del 15% sulle importazioni di merci dall'Unione Europea. Su acciaio e alluminio , invece, la partita è ancora tutta da giocare. Prima di partire per la Scozia, il presidente Trump ha lasciato intendere la sua volontà di mantenere la t ariffa al 50%.
Punto interrogativo sui settori strategici - Resta in bilico la questione delle esenzioni per alcune filiere considerate ad alta sensibilità tecnologica e strategica . Tra i comparti sotto osservazione figurano l'aerospazio civile, la robotica avanzata, i macchinari industriali, il legname pregiato e le bevande alcoliche di alta gamma. In particolare, il settore aeronautico potrebbe godere di un'intesa tacita tra Bruxelles e Washington . L'obiettivo non dichiarato sarebbe quello di proteggere le rispettive catene di approvvigionamento da nuove tensioni, evitando un'escalation di misure punitive .