Cgil: «Ci costituiremo parte civile»
«È cosa nota che nell'ottobre del 2023, nella stessa azienda, un altro lavoratore, in quel caso in appalto, era rimasto folgorato mentre lavorava all'impianto elettrico e fu salvato in ospedale di Borgo Trento dove fu trasportato con urgenza. A Vincenzo è andata peggio e faremo tutto ciò che è in nostra possibilità perché la sua morte non sia sottovalutata perché, quando muore qualcuno c'è sempre un motivo, qualcosa che non ha funzionato come avrebbe dovuto». Lo ha dichiarato Flavio Capone, funzionario della Fiom di Verona, accorso a Trevenzuolo all'Anodall Extrusion, dove questa mattina un operaio 52enne è morto folgorato da una scarica elettrica di un macchinario mentre aveva appena iniziato il turno di lavoro.
È confermato che da oggi l'azienda sarà chiusa per 3 giorni, come da disposizioni della direzione, intanto domattina si terrà un'assemblea con tutti i lavoratori fuori dai cancelli della Anodall. «Non è possibile che eventi drammatici come questo continuino ad accadere quotidianamente nel nostro Paese, così come in Veneto, e anche nella provincia di Verona si registrano numeri impressionanti fra i decessi e i feriti sul lavoro: uno stillicidio senza fine ormai ingiustificabile sotto ogni punto di vista» ha detto Martino Braccioforte, segretario generale della Fiom di Verona.
«Condividiamo il dolore della famiglia e dei colleghi di lavoro del povero Vincenzo - ha aggiunto - ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza in questi terribili momenti. Non possiamo però, di fronte a tutto ciò, limitarci a indignarci, a essere dispiaciuti e ad invocare l'intervento delle Istituzioni e della Regione per fermare questo tipo di drammi; infatti, la Fiom veronese si costituirà parte civile, per poter avere contezza della dinamica della morte di questo lavoratore e delle ricostruzioni che verranno fatte da Spisal e forze dell'ordine, soprattutto per capire come sono andate le cose e per tutelare chi resta, chi continuerà a lavorare nonostante quello che è accaduto oggi e quello che era accaduto nel 2023».
«Avere giustizia per Vincenzo e per coloro che muoiono sul lavoro, però non basta, bisogna che le aziende e le Istituzioni prendano seriamente la situazione e si ricordino che al primo posto nella scala delle priorità ci deve sempre essere il rispetto della vita umana, della salute e della sicurezza di ogni lavoratrice e lavoratore» ha concluso Braccioforte.