Pfas, condannati 11 ex manager della Miteni: 141 anni e 70 milioni di euro. Il maxi processo durato 130 udienze

venerdì 27 giugno 2025, 01:35
Pfas, condannati 11 ex manager della Miteni: 141 anni e 70 milioni di euro. Il maxi processo durato 130 udienze
di Angela Pederiva
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È stato un maxi-processo fino all’ultimo. Dopo 130 udienze, ieri è arrivato alla sentenza di primo grado il dibattimento per il caso Pfas, il gigantesco inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche che dall’azienda Miteni di Trissino si è allargato a un’area di 190 chilometri quadrati e 350.000 residenti fra le province di Vicenza, Padova e Verona. Una stangata, quella decisa dalla Corte d’assise berica, che ha condannato complessivamente 11 dei 15 ex manager finiti a giudizio a 141 anni di reclusione, nonché a risarcimenti (in larga parte quantificati come provvisionali e dunque ancora parziali) per quasi 70 milioni di euro, in solido con Mitsubishi Corporation e International Chemical Investors. Un coinvolgimento tutt’altro che secondario, ha osservato l’avvocato Angelo Merlin, parte civile per i consorzi Acquevenete e Viacqua: «Così è garantita la capienza economica per il recupero e il ripristino dei luoghi ordinati dai giudici, la consolazione che ci resta dopo una vicenda giudiziaria lunga e faticosa, in cui sono state affrontate questioni tecniche e giuridiche di rilevanza e novità notevoli su composti non disciplinati dalla legge».

IL DISPOSITIVO

Le motivazioni del verdetto saranno depositate fra 90 giorni. Ma dice già molto il dispositivo, letto dalla presidente Antonella Crea in un’aula così affollata da rendere necessario il videocollegamento con un’altra. A cominciare dal fatto che sono stati inflitti quasi vent’anni in più, con due assoluzioni in meno, di quanto chiesto dai pubblici ministeri Hans Roderich Blattner e Paolo Fietta, titolari dell’inchiesta portata avanti grazie agli accertamenti dei carabinieri del Noe, per reati come disastro e inquinamento dell’acqua, inquinamento ambientale, bancarotta. «È una sentenza storica», ha commentato non a caso il procuratore Lino Giorgio Bruno. «Ce l’abbiamo fatta», hanno applaudito le Mamme No Pfas, dando voce alle 300 parti civili che annoverano residenti anche minorenni (a cui sono stati riconosciuti indennizzi dai 15.000 euro in su), consorzi idrici (provvisionali di 500.000), associazioni ambientaliste (50.000), organizzazioni sindacali (25.000), Comuni (80.000), ministero dell’Ambiente (56,8 milioni), Arpav (844.000), Regione (6,5 milioni).

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