Tessitori: «Nella Reyer ho trovato la mia dimensione, felice di indossare la maglia orogranata». Il premio di giocatore più votato dai lettori del Gazzettino

Una conferma meritatissima per Amedeo Tessitori che ieri nella sede del Gazzettino ha ricevuto dalle mani del direttore Roberto Papetti la targa per il giocatore più votato dai lettori nella stagione che si è appena conclusa

mercoledì 4 giugno 2025 di Stefano Babato
Tessitori: «Nella Reyer ho trovato la mia dimensione, felice di indossare la maglia orogranata». Il premio di giocatore più votato dai lettori del Gazzettino

La prossima sarà la quarta stagione in maglia Reyer. Una conferma meritatissima per Amedeo Tessitori che ieri nella sede del Gazzettino ha ricevuto dalle mani del direttore Roberto Papetti la targa per il giocatore più votato dai lettori nella stagione che si è appena conclusa.

Un campionato di rincorsa quello giocato dalla Reyer che ha dovuto fare i conti, soprattutto nella fase iniziale, con una serie di infortuni piuttosto penalizzanti, anche se l'altalenante cammino degli orogranata non può essere ricondotto e codificato solo attraverso questo "aspetto". Non è un caso che per l'intera stagione Neven Spahija si sia trovato spesso in difficoltà nel trovare quintetti equilibrati, in grado di garantire qualità al gioco della Reyer, segno che pensando alla prossima stagione più di qualcosa dovrà essere corretto e riveduto. Resta però ancora viva negli occhi la bella serie dei quarti giocata oggettivamente alla pari con la Virtus Bologna, persa per un niente. E qui per Amedeo Tessitori, in arte Tex, si tocca un tasto dolente.


«E' meglio che non ci pensi. Già la scorsa stagione, in semifinale, eravamo usciti disputando comunque una bella serie contro Bologna. E quest'anno siamo davvero arrivati ad un passo dal farcela. Credo che gara 5 sia stata un po' lo specchio della stagione che abbiamo disputato quest'anno. Una partita in cui abbiamo dimostrato di essere una squadra forte ma purtroppo alla fine ci siamo persi in un bicchier d'acqua, in quelle che io chiamo bischerate. E' andata così, ma fa male».


E chi lo vincerà questo scudetto?
«Non ne ho idea. Dopo essere usciti dai playoff, io non ho più guardato basket. Non ho visto nessuna partita».


Molti sostengono che è stato (anzi è, visto che è ancora in corso) un campionato al ribasso a livello tecnico. Sei d'accordo oppure pensi il contrario?
«Io penso che il livello tecnico mostrato dal campionato italiano sia molto buono. E' un movimento in crescita, anche per quel che riguarda i giovani. Mi spingo oltre e dico che anche la A2 ha espresso qualità. Sono tanti i buoni giocatori anche nelle serie minori. Quindi credo che si stia lavorando bene».


Tornando alla Reyer, come definiresti la stagione appena conclusa?
«Direi che complessivamente siamo stati resilienti. Abbiamo superato dei momenti difficili mostrando grande coesione, insomma siamo rimasti uniti aiutandoci continuamente. Magari altri al nostro posto avrebbero mollato o sarebbero andati più in difficoltà. Ovvio che gli infortuni hanno giocato un ruolo importante, ci sono stati momenti poi in cui abbiamo fatto delle bischerate ma è anche vero che abbiamo disputato un finale di campionato convincente come ha dimostrato la serie dei quarti contro Bologna che, ripeto, mi è andata per traverso perchè eravamo davvero ad un passo dalla semifinale».


Cosa ha funzionato e cosa invece non ha funzionato a livello tecnico?
«Mah direi che paradossalmente abbiamo fatto meglio le cose più difficili rispetto a quelle facili. Abbiamo mostrato momenti di grande basket pagando però pesantemente alcune leggerezze in cui ci siamo a volte persi».


La prossima sarà la tua quarta stagione alla Reyer. Cosa ti aspetti, cosa vorresti?
«Semplice, voglio vincere il più possibile. Che è un po' il pensiero di tutti i giocatori. In questa società ho trovato la mia dimensione ideale, insomma qui sto veramente bene e quindi non posso che essere felice di vestire ancora una volta la maglia orogranata. Diciamo che questa società rispecchia un po' il mio essere e quindi il mio giudizio non può che essere positivo».


Il nuovo palasport porterà la Reyer su un'altra dimensione?
«Giocare al Taliercio, anche quando è successo da avversario, mi ha fatto sempre un certo effetto ma pensare di giocare in futuro davanti a migliaia di spettatori beh credo sarà meraviglioso».


Un pensiero agli Europei?
«Beh sì ma qui bisognerebbe chiederlo al coach, a Pozzecco, dipende da lui. Forse il mio gioco non si coniuga con la sua filosofia di basket. Comunque vedremo».


A proposito di coach, se la Reyer confermasse Spahija anche per la prossima stagione, Tessitori sarebbe contento?
«Si certo».

Ultimo aggiornamento: 14:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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