I Pinguini Tattici Nucleari conquistano l’ippodromo: in 40mila per il live della band lombarda

Sul prato tante famiglie: «Qui con le nostre figlie». Piccoli malori e qualche disagio ai parcheggi: «Non c’erano abbastanza navette»

sabato 14 giugno 2025 di Eleonora Pavan
I Pinguini Tattici Nucleari conquistano l’ippodromo: in 40mila per il live della band lombarda

TREVISO - C’è chi si è accampato addirittura dalla notte. Chi invece era in coda sotto il sole cocente dalle dieci del mattino. Giovani, bambini, ma anche famiglie e genitori. Che accompagnavano i figli? «No, io sono venuta qui insieme ai miei figli perché sono anche io una super fan: mi piacciono tantissimo i Pinguini» racconta una mamma. «Ho conosciuto la band grazie a mia figlia - dice un’altra, Margherita - E ne vado matta». «Li ascoltiamo sempre quando andiamo a correre assieme» aggiunge l’amica Alice. «È la nostra prima volta dai Pinguini.

Siamo felicissime: non vedevamo l’ora. Abbiamo preso i biglietti appena usciti. Da coinquiline che vivono qui a Treviso non potevamo non esserci» esclamano all’unisono Manuela e Chiara. E c’è anche chi è arrivato da lontano: da tutto il Veneto ma anche da fuori regione. «Siamo venuti fin qui da Bolzano per sentire i Pinguini: un po’ di strada ma ne vale la pena» è la voce di una giovane famiglia. La piccola è la prima volta che vede la band dal vivo: «Emozione? Si tanta. Siamo curiosi».

Ma che anche chi, invece è un veterano: «Ci siamo fatti tutti i loro concerti in Veneto: questo è il quarto. Ma non ci si stanca mai - racconta un gruppo di amici - E piano piano ci amplieremo anche fuori dal Veneto. Abbiamo preso i biglietti appena usciti». E non sono mancati, come ogni concerto che si rispetti, le magliette del tour, le bandane con i titoli delle più belle canzoni della band e, ovviamente, gli striscioni: «Riccardo per favore non piangere perché l’Inter ha perso la Champions» uno dei più iconici, per scherzare sulla fede calcistica del frontman della band di Ringo Starr. E poi c’era Emily, che ha disegnato a mano delle magliette per tutta la sua famiglia: «Con le copertine degli album della band», racconta. Tra gli oltre 40mila fan accorsi da tutto il Nordest per il super live dei Pinguini Tattici Nucleari, ieri sera in un’Arena della Marca gremitissima di gente, c’era tutto questo e molto di più. I cancelli sono stati aperti alle 15.30 ma la ressa fuori dagli ingressi dell’ippodromo, sulla Strada Ovest e su viale Felissent per l’occasione transennati e chiusi al traffico, registravano già dalle prime ore del mattino lunghe file di avventori.

Il fiume di gente

Un fiume di gente si è riversato poi all’interno dell’arena, riempiendola di colori, allegria, entusiasmo e soprattutto musica. Numeri che Treviso non era solita vedere, ma a cui ci farà l’abitudine. Perché se questo live doveva essere un banco di prova per i grandi eventi a Treviso, l’esame si può dichiarare superato a pieni voti. Parcheggi, navette, deviazioni al traffico. Sanitari, vigili del fuoco, polizia, carabinieri, vigili e protezione civile. Non mancava nessuno all’appello, per una macchina organizzativa i cui ingranaggi hanno girato perfettamente. Qualche sbuffo c’è stato, qualche disagio coi parcheggi e con le navette (c’è chi, dopo aver pagato 20 euro la sosta, se l’è fatta a piedi dal Palaverde, circa quattro chilometri) e qualche malore (come in ogni grande concerto). Ma d’altronde l’evento era di una tale portata. E con la serata di ieri, Treviso si è a tutti gli effetti allineata alle grandi venue italiane. Ai principali luoghi adibiti ai mega raduni musicali, come l’Arena Campovolo di Reggio Emilia, lo Stadio San Siro di Milano, lo Stadio Olimpico Grande Torino, lo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli e lo Stadio Olimpico di Roma.

Il colpo d'occhio 

Il colpo d’occhio non appena varcati i cancelli dell’ippodromo lasciava infatti senza fiato. Un soldout da decine di miglia di fan super scatenati che hanno ballato a ritmo delle migliori hit della band di Riccardo Zanotti. E a proposito di navette, anche quelle hanno riservato una bella sorpresa ai fan: “Giovani Wannabe” recitavano al posto di dove solitamente viene indicata la destinazione. E giovani alla fine ieri lo sono stati tutti, almeno per una sera. E poi conto alla rovescia: tre, due, uno, si spengono le luci e si accende il palco. «Hello world, Treviso».

Ultimo aggiornamento: 23:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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