Minacciato da una ragazza con una bottiglia rotta, la manda al tappeto con un calcio: «Mi è successo tre volte: stavolta ho reagito»

ll 60enne le ha sferrato un calcio per proteggere la figlia: aveva paura che la rapinatrice, non sortendo alcun effetto su di lui, prendesse di mira la giovane.

lunedì 14 luglio 2025 di Luca Vecellio
Minacciato da una ragazza con una bottiglia rotta, la manda al tappeto con un calcio: «Mi è successo tre volte. Mi hanno puntato contro pistole e coltelli: stavolta ho reagito»

MONTEBELLUNA - «Sono stato rapinato tre volte nella mia vita. La prima con una pistola, la seconda con un coltello e giovedì sera una ragazza ci ha provato con un coccio di bottiglia, proprio a due passi da casa mia». È il racconto di un 60enne, che alle 22.30 del 10 luglio, mentre rientrava a casa a piedi da via Cave assieme a sua figlia, è stato avvicinato da una giovane italiana e minacciato con un pezzo di vetro. «Dammi i soldi, dammi i soldi» gli sibilava contro la rapinatrice.

Inesperta, alterata, non era da sola: dietro di lei, vicino alla chiesa parrocchiale, la osservava un gruppetto di amici. Non nuovo a quella situazione, pur con alcune disabilità motorie, ha sferrato un calcio deciso al ventre della ragazza e l’ha atterrata con un colpo solo. La figlia si è chinata sulla donna e le ha preso la bottiglia rotta, disarmandola. «L’ho trattenuta per un po’ per dare il tempo ai carabinieri di intervenire – racconta. – Lei ha approfittato di un momento di distrazione per darsela a gambe». I militari della compagnia di Montebelluna sono ora sulle sue tracce.

La paura

«Stavo tornando a casa con mia figlia quando abbiamo sentito dei passi dietro di noi. Mi sono voltato e ho pensato che la ragazza che ci stava seguendo fosse un’amica di mia figlia. L’ho anche salutata – racconta F.S. – Ma poi ho capito dalla sua espressione che era un’estranea. Sembrava tesa e alterata: sono certo fosse italiana, con un accento trevigiano. Le ho chiesto cosa volesse e lei ha iniziato a chiederci i soldi. Mi ha puntato contro questo coccio di bottiglia. Io le ho detto di no, che non ne avevo, ma lei insisteva. Dietro di lei, in lontananza, c’era un altro gruppo di ragazzi: sembrava volesse dimostrare ai suoi amici che ne era capace. Una bravata pericolosa».

Il calcio

Il 60enne le ha sferrato un calcio per proteggere la figlia: aveva paura che la rapinatrice, non sortendo alcun effetto su di lui, prendesse di mira lei. «Il colpo l’ha fatta voltare di spalle e cadere a terra. Mia figlia si è affrettata a toglierle la bottiglia rotta dalle mani». Il sessantenne ha tentato di bloccare la rapinatrice, che però alla fine è riuscita a fuggire prima dell’arrivo della pattuglia dei carabinieri. «Non è la prima volta che mi succede. In Sardegna mi hanno minacciato con una pistola e mi hanno portato via la busta paga. Qualche anno fa uno straniero mi ha puntato un coltello alla gola nel sottopassaggio della stazione di Treviso per 12 euro. E ora questo. Nemmeno Montebelluna è più così sicura».

Ultimo aggiornamento: 23:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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