Ventinovenne minaccia degli amici con una bottiglia di vetro per difendere la sua fidanzata, poi aggredisce anche i carabinieri

All’arrivo della pattuglia, venti minuti dopo la mezzanotte, il ventinovenne ha reagito in modo manesco

martedì 25 marzo 2025 di Luca Vecellio
Ventinovenne minaccia degli amici con una bottiglia di vetro per difendere la sua fidanzata, poi aggredisce anche i carabinieri

CONEGLIANO - Tutto è iniziato da un’accesa lite tra due ragazze davanti agli sguardi allibiti di circa tre compagnie di amici sabato sera.

Uno scambio di insulti in italiano e in un'altra lingua straniera per motivi ancora da chiarire. A intervenire per primo all’interno del bar “Hellzino”, anche detto “Da Max”, su via XX Settembre, è stato un ventinovenne, fidanzato di una delle due giovani: anziché calmare gli animi, ha perso a sua volta le staffe. Il gruppo di amici dell’altra ragazza si è schierato in difesa di quest’ultima e il ventinovenne ha iniziato a brandire una bottiglia di vetro contro di loro. Nonostante una tregua dovuta all’intervento del titolare del bar, il giovane ha continuato a mostrare atteggiamenti esagitati e violenti: all’arrivo dei carabinieri si è mostrato aggressivo anche verso di loro. In tasca aveva anche un coltello.

La testimonianza

A raccontare dell’episodio è stato un giovane cliente del bar: «Il bar non era affollato. C’eravamo soltanto noi, una compagnia su due tavoli, il gruppo di amici di una delle litiganti e una coppia. Non sappiamo perché quelle due ragazze abbiano iniziato a litigare, ma hanno iniziato a gridarsi insulti l’un l’altra in mezzo alla stanza. Una era italiana, l’altra era straniera. Dopo un po’ che si offendevano a vicenda, un ragazzo calvo, alto un metro e settanta circa, si è messo in mezzo. Suppongo non fosse di qua, perché continuava a ripetere, tra una parolaccia e l’altra: “Ho pagato l’hotel quasi 300 euro”. Gli amici dell’altra ragazza si sono fatti avanti per proteggerla e la situazione ha preso una piega ancora più brutta». I ragazzi hanno notato che il ventinovenne impugnava una bottiglia di birra ancora chiusa. Quando con quella potenziale arma ha iniziato a minacciare il gruppo è intervenuto il titolare, che è riuscito a togliergli la bottiglia dalle mani e a farlo uscire, ma non a calmarlo del tutto. Dieci minuti più tardi sono arrivati i carabinieri.

L'intervento

All’arrivo della pattuglia, venti minuti dopo la mezzanotte, il ventinovenne ha reagito con fare manesco. «Tentava di spingere i carabinieri, lanciando offese, senza lasciarsi portare all’auto di pattuglia. Quando i militari sono riusciti a bloccarlo e a farlo sedere all’interno dell’auto, lui ha cominciato a tirare forti pugni e spallate al finestrino della gazzella dall’interno, per cercare di infrangerlo, ma non ci è riuscito». I carabinieri lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Mentre la situazione tornava alla normalità, i ragazzi però si accorgevano che all’interno del locale era rimasto un giubbotto. La sua ragazza aveva preso lo zaino, ma aveva dimenticato la giacca. «Abbiamo chiamato i carabinieri per dire loro che quel ragazzo aveva lasciato qui la sua giacca. Loro sono tornati indietro a prenderlo e all’interno hanno trovato l’arma». I militari, infatti, nel corso della perquisizione hanno trovato un coltello con una lama di circa sei centimetri, che il giovane non ha potuto giustificare. All’accusa per resistenza a pubblico ufficiale si è aggiunta quella per porto abusivo di armi.

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