CONEGLIANO - Tutto è iniziato da un’accesa lite tra due ragazze davanti agli sguardi allibiti di circa tre compagnie di amici sabato sera.
La testimonianza
A raccontare dell’episodio è stato un giovane cliente del bar: «Il bar non era affollato. C’eravamo soltanto noi, una compagnia su due tavoli, il gruppo di amici di una delle litiganti e una coppia. Non sappiamo perché quelle due ragazze abbiano iniziato a litigare, ma hanno iniziato a gridarsi insulti l’un l’altra in mezzo alla stanza. Una era italiana, l’altra era straniera. Dopo un po’ che si offendevano a vicenda, un ragazzo calvo, alto un metro e settanta circa, si è messo in mezzo. Suppongo non fosse di qua, perché continuava a ripetere, tra una parolaccia e l’altra: “Ho pagato l’hotel quasi 300 euro”. Gli amici dell’altra ragazza si sono fatti avanti per proteggerla e la situazione ha preso una piega ancora più brutta». I ragazzi hanno notato che il ventinovenne impugnava una bottiglia di birra ancora chiusa. Quando con quella potenziale arma ha iniziato a minacciare il gruppo è intervenuto il titolare, che è riuscito a togliergli la bottiglia dalle mani e a farlo uscire, ma non a calmarlo del tutto. Dieci minuti più tardi sono arrivati i carabinieri.
L'intervento
All’arrivo della pattuglia, venti minuti dopo la mezzanotte, il ventinovenne ha reagito con fare manesco. «Tentava di spingere i carabinieri, lanciando offese, senza lasciarsi portare all’auto di pattuglia. Quando i militari sono riusciti a bloccarlo e a farlo sedere all’interno dell’auto, lui ha cominciato a tirare forti pugni e spallate al finestrino della gazzella dall’interno, per cercare di infrangerlo, ma non ci è riuscito». I carabinieri lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Mentre la situazione tornava alla normalità, i ragazzi però si accorgevano che all’interno del locale era rimasto un giubbotto. La sua ragazza aveva preso lo zaino, ma aveva dimenticato la giacca. «Abbiamo chiamato i carabinieri per dire loro che quel ragazzo aveva lasciato qui la sua giacca. Loro sono tornati indietro a prenderlo e all’interno hanno trovato l’arma». I militari, infatti, nel corso della perquisizione hanno trovato un coltello con una lama di circa sei centimetri, che il giovane non ha potuto giustificare. All’accusa per resistenza a pubblico ufficiale si è aggiunta quella per porto abusivo di armi.