VALDOBBIADENE (TREVISO) - «Ti ammazzo se chiami i carabinieri». «Attenta, che per te è finita». Minacce profferite da una 16enne, di origini marocchine, ma italiana di seconda generazione, indirizzate a una donna che l’aveva appena rimproverata perchè stava pestando un ragazzino 15enne cinese. La 16enne, grande e grossa, molto di più della sua età, con la voglia di attaccare briga, aveva preso di mira il ragazzino, di corporatura molto più esile, perchè di etnia diversa. A dare man forte alla 16enne un’altra bulletta.
LA VIOLENZA
L’episodio è avvenuto lunedì, nel parcheggio del Conad di Valdobbiadene, zona già teatro nei mesi scorsi di un violento pestaggio ai danni di uno studente minorenne.
Un attimo che è bastato al ragazzino per avvertire i genitori, usando il cellulare che non gli era stato rubato. Le due bullette si sono così rivolte contro la donna intimandole, con tono minaccioso, di non sognarsi di avvisare i carabinieri. «Altrimenti sei morta». Nel frattempo sono arrivati al parcheggio del Conad i parenti del 15enne, di origini cinesi. Un 54enne e un 56enne hanno affrontato le bulle, chiedendo spiegazione. Le due, per tutta risposta, li hanno aggrediti e li hanno spinti fino a gettarli a terra, come furie scatenate. Sono stati i due uomini a presentare denuncia.
IL GIORNO DOPO
La 16enne non è nuova a episodi di pestaggi nei confronti di coetanei. Tanto è vero che neppure ventiquattr’ore dopo sempre lei, la 16enne di origini marocchine, ha insultato una 14enne, originaria del Senegal, picchiandola e minacciandola di morte all’uscita da scuola, insieme a un’altra bulla 14enne. Le due ragazzine, la 14enne e la 16enne, sono state ammonite dal questore per bullismo. Quando i carabinieri sono andati a casa delle due per notificare l’ammonimento hanno trovato i genitori disperati, che hanno allargato le braccia. «Lo sappiamo che abbiamo una figlia difficile» hanno detto.
IL SINDACO E LA UIL
A fronte di una situazione problematica che coinvolge minorenni il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, ha deciso di intervenire. Intende convocare un tavolo con polizia locale, carabinieri e dirigenti scolastici delle scuole media e superiori. È convinto che serva la collaborazione tra istituzioni, scuola e forze dell’ordine «per denunciare questi episodi che avvengono dentro e fuori la scuola». Lunedì prossimo invierà la convocazione ai vari soggetti coinvolti. Nelle ore scorse Fregonese è stato informato di quanto accaduto lunedì e ha poi preso visione del provvedimento del questore per i fatti successi a 24ore di distanza. «Una signora è intervenuta in difesa di un ragazzino, è stata minacciata, ma non si è intimorita e ha avvisato le forze dell’ordine. La ringrazio pubblicamente perché ha denunciato l’accaduto. Le due ragazze protagoniste del pestaggio sono state denunciate».
Sulla sua stessa lunghezza d’onda anche la Uil Veneto, che nel 2024 ha distribuito tra i giovani un questionario. «Il bullismo è la prima preoccupazione per i giovani - spiega il segretario generale, Roberto Toigo - È allo studio un progetto sperimentale per dare aiuto e ascolto». «A Treviso il bullismo è il tema più sentito dagli under 18, che lo mettono al primo posto (con il 35,7%), davanti anche al lavoro. Colpisce che con i due provvedimenti emessi dal Questore, siano già sei gli ammonimenti per bullismo in due mesi». E aggiunge: «La Uil Veneto si è già messa all’opera per dare una risposta a questo problema: spesso i giovani non hanno il coraggio di parlare di bullismo in famiglia, a scuola o con le forze dell’ordine. Nelle prossime settimane presenteremo un progetto sperimentale per dare aiuto e ascolto ai giovani, in un’ottica di rete con le istituzioni preposte».