TREVISO - Via le panchine diventate bivacchi o punti di ritrovo per sfaccendati: a Ca’ Sugana stanno rispolverando la vecchia ricetta di Giancarlo Gentilini anche se riveduta e corretta. E così prima è sparita quella sul marciapiede di via Roma lato stazione delle corriere, accanto alla fermata dell’autobus. C’era prima dei lavori di riqualificazione, poi è stata tolta temporaneamente per consentire il ricambio dei cubetti di porfido e alla fine non è più stata rimessa al suo vecchio posto. Poi, venerdì scorso, è scomparsa anche quella alla fermata dell’autobus di Borgo Cavalli. Da un giorno all’altro: c’era il venerdì mattina, non c’era più il sabato. E sono solo le prime, altre ne seguiranno. Il sindaco Mario Conte, accogliendo le richieste dei residenti, ha deciso di dare un segnale forte. «Non le elimineremo - precisa - ma le porteremo in zone dove possono essere più utili. Quelle che abbiamo spostato adesso erano diventate motivo di disturbo e punto di ritrovo di persone che poi creavano fastidio a passanti e residenti. Il numero di panchine in città è sempre lo stesso, stiamo solo provvedendo a ridistribuirle. E stiamo valutando alcune situazioni analoghe da risolvere anche nei quartieri».
LA STRATEGIA
Quello messo in atto da Conte è un piano più raffinato di quello adottato 28 anni fa, nel 1997, dall’allora sindaco Gentilini che iniziò a costruire la sua fama di “sceriffo” proprio togliendo le panchine dei giardinetti di via Roma. All’epoca erano nove e davano ospitalità soprattutto a immigrati che non avevano un posto dove andare una volta finito il turno di lavoro o che, non avendo una casa, le utilizzavano come rifugio di fortuna trasformando quell’angolo di città in un bivacco. E tutti ci ricordiamo cosa accadde una volta che quelle panchine furono rimosse: le proteste, i cortei, i giornalisti da tutta Italia arrivati in città per raccontare le gesta del sindaco anti-panchine. Negli anni però altri sindaci, di ogni colore di in tutta Italia, seguirono l’esempio di Genty. E Conte ha valutato che il passare degli anni non abbia annacquato la bontà di quella scelta: «La panchina è un elemento dell’arredo urbano - continua - e va valorizzata. Per questo abbiamo deciso di toglierle dai punti della città dove stavano diventando un problema e metterle in contesti più adeguati». Ancora una volta l’attenzione si è focalizzata in via Roma: «Abbiamo tolto la panchina a ridosso della stazione delle corriere, ricevevamo continue segnalazioni e lamentele per la gente molesta che le frequentavano». Il sindaco ha colto l’occasione giusta: «Quando abbiamo rifatto il marciapiede, poche settimane fa, abbiamo dovuto spostare temporaneamente la fermata dell’autobus. Terminato l’intervento, abbiamo rimesso la fermata ma non la panchina. Da quel momento non abbiamo più ricevuto lamentele da parte dei residenti. Certo, la presenza della panchina non c’entrava niente con i fatti di violenza che si sono verificati. Ma almeno abbiamo portato un po’ di tranquillità». Stesso discorso per Borgo Cavalli: «La panchina alla fermata dall’autobus stava diventando un problema. Attirava gente molesta a tutte le ore, i residenti si lamentavano così come chi passava lungo la strada. L’abbiamo tolta e spostata da un’altra parte. Sono passati pochi giorni, ma già la situazione sta migliorando». Panchine tolte, ma non eliminate: «Sì. Stiamo parlando di azioni di rigenerazione urbana. Le panchine sono state semplicemente spostate e messe in parchi o vie dove possono essere utilizzate per quelle che sono le loro reali funzioni. Al momento abbiamo spostato solo quelle due, ma valutiamo caso per caso. Adesso stiamo ragionando su alcune situazioni da risolvere nei quartieri».
IL QUADRO
A Ca’ Sugana intanto procede la revisione del regolamento di polizia municipale che, sostanzialmente, prevede un allargamento delle aree della città dove sarà vietato bere alcolici all’aperto: «Stiamo modificando il regolamento seguendo le indicazioni e le segnalazioni che ci arrivano dai cittadini - conclude il sindaco - e questa è una modalità di lavoro che intendiamo portare avanti. I contributi dei cittadini sono fondamentali per aiutarci a compiere interventi sempre più puntuali. E quindi rilancio l’appello a continuare a segnalare ogni volta che si nota qualcosa che non va».