TREVISO - Il corpo di Francesco Favaretto è ancora all'obitorio. Il funerale del ragazzo ucciso nell’agguato di via Castelmenardo ieri mattina è saltato per la seconda volta.
STRAZIO INFINITO
Una situazione che aggiunge strazio allo strazio, che lascia gli amici e le persone che gli volevano bene nell'impossibilità dell'ultimo commiato ma che forse è anche il sintomo della profonda sofferenza in cui vive mamma Monica, sola, in condizioni di grande difficoltà e senza punti di riferimento. Pochi giorni fa si era presentata in vicolo Avogari da Ramiz Hairstyle per ritirare il frutto della raccolta che i barbieri e altri negozianti di Treviso avevano organizzato per Francesco. Aveva ringraziato, ma alla fine aveva deciso di non prendere i fondi raccolti, spiegando che sarebbe ripassata. I 350 euro raccolti sono ancora lì, dunque. «Era molto provata» spiega chi ha potuto parlare con lei. Poi però per giorni non è stata vista a casa. Forse, sostengono alcuni amici di Francesco, si è trasferita qualche giorno in un bed&breakfast nel tentativo di riposare in un ambiente più tranquillo. Gli amici di Francesco hanno cercato di contattarla ma sempre con grandi difficoltà per capire come mai abbia annullato per due volte il funerale. A chi ha promosso la raccolta ha solo anticipato che avrebbe desiderato organizzare una cosa particolare per il saluto al figlio. Al momento però i desiderata restano intenzioni, mentre gli amici di Francesco chiedono di poterlo salutare, anche per cercare di mettersi alle spalle una pagina difficile e bruttissima del loro recente passato.
L’AGGUATO
Restano intanto in carcere i due maggiorenni accusati di essere gli autori materiali dell'omicidio. Le indagini della Squadra mobile hanno fatto emergere come l’aggressione sia nata per il tentativo, da parte di una decina persone, di rubare della droga alla vittima. Francesco è stato colpito da almeno tre coltellate al busto e alcuni fendenti al collo con una bottiglia rotta. Infine percosso violentemente anche con calci e pugni. Tutte le fasi dell'aggressione sono state riprese da una telecamera di sicurezza che punta su via Castelmenardo. A sferrare la coltellata al torace sarebbe stato il 19enne Toluwaloju Mclinkspual Ade, residente a Ponte di Piave; del colpo alla gola, inferto con un coccio di bottiglia, sarebbe invece responsabile un 15enne, ora rinchiuso nel carcere minorile. infine il 18enne Angelo Riccardo Ozuna, di Treviso, avrebbe colpito la vittima già esanime a terra con calci violenti.