TREVISO - «Credo che non facendo vedere ai ragazzi quel film sia stata persa un’occasione di approfondire e conoscere meglio temi che sono vere piaghe della nostra società. Troverò il modo di dare la possibilità a tutti quelli che sono interessarti di approfondire questi argomenti e di vedere quel film». Sta dalla parte di chi la pellicola tratta da “Andrea oltre il pantalone rosa” la voleva proiettare ai propri studenti, salvo poi essere dissuaso da alcuni genitori, il sindaco di Treviso, Mario Conte, che commenta con stupore il caso confermato dal cinema Edera. Quello di una scuola media che per la mattina del 4 novembre ha annullato la visione del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, con Claudia Pandolfi, appena presentato al Festival di Roma, incentrato su bullismo, cyberbullismo e omofobia. Erano stati prenotati 157 posti, ma, di fronte alla perplessità di alcune famiglie, che hanno chiesto alla scuola di evitare, la partecipazione dei ragazzi è saltata. In barba a temi di drammatica attualità di cui i ragazzi dovrebbero prendere coscienza e alla storia vera da cui il lavoro è tratto, quella di Andrea Spezzacatena, 15 anni, suicida nel novembre 2012, preso in giro, vessato, bullizzato dai compagni perché i suoi pantaloni rossi, per un errore di lavaggio, si erano stinti ed erano diventati rosa.
Conte non ci sta: «Evitare di confrontarsi su questi argomenti non credo sia la soluzione – rincara - Omofobia, depressione, suicidi sono, ahimè, molto attuali nella società».
DISAGIO
«Anche a mia figlia è stato negato il film sul bullismo: ho scritto alla scuola perché lo faccia proiettare – fa sapere Luigi Calesso di Coalizione Civica - Temo proprio che sia tra gli alunni della media cittadina che dovevano partecipare alla proiezione poi annullata». L’iniziativa, come è stato comunicato ai genitori, “è temporaneamente sospesa”. «Mi pare che la proiezione di un film sul bullismo risponda quanto mai alle esigenze educative dei nostri figli in un tempo in cui il fenomeno non pare certo attenuarsi, anzi evidenzia una netta recrudescenza, come dimostrano, purtroppo, tante recenti cronache. Spero che l'istituto ritorni alla decisione iniziale e che i ragazzi possano partecipare all'iniziativa che, tra l'altro, ha un carattere nazionale, a conferma della sua importanza e della sua utilità».
SDEGNO
Sdegno anche nella comunità Lgbte di Treviso: «Ancora una volta un clima ormai imperante di omofobia porta all’annullamento della proiezione di un film che avrebbe mostrato quello che alcuni atteggiamenti e azioni possono causare e aumentato la coscienza civile della comunità - commenta la presidentessa del Coordinamento, Paola Marotto - cancellazione totalmente ingiustificata quanto completamente insensata di un appuntamento che avrebbe arricchito tutti. È bene che le istituzioni scolastiche e cittadine riflettano su quanto accaduto: un film non ha mai ucciso nessuno, l’omofobia sì».