MONTEBELLUNA - I carabinieri di Montebelluna hanno identificato il 15enne che, arrivato in treno da un altro Comune, forse Castelfranco, avrebbe guidato il "branco" nelle impennate in bicicletta e nel blocco del traffico in pieno centro, ma in città montano rabbia e polemiche. È certo infatti che episodi simili si sono verificati già altre volte, con ragazzini arrivati quasi alle mani con gli automobilisti. E a livello politico il clima è rovente.
LA POSIZIONE DEI DEM
«Il sindaco dichiara basta buonismo - sbotta Davide Quaggiotto dei Dem -. Ha ragione: negli ultimi 10 anni le amministrazioni di cui ha fatto parte non avrebbero dovuto dimezzare il corpo dei vigili, tagliare il vigile di quartiere, non proseguire l'esperienza degli accordi con la vigilanza privata, chiudere gli spazi per i giovani che continuano a mancare e non rilanciare la rete delle famiglie per le politiche familiari. Ora è importante discutere e affrontare il problema. Oltre a citare le famiglie e la necessità di un impegno del governo, ci farebbe piacere se l'amministrazione decidesse di trattare il tema, per trovare delle soluzioni, anche come consiglio comunale». E chiama in causa il vicesindaco Claudio Borgia: «Anziché occuparsi della situazione della sicurezza negli altri comuni, dovrebbe occuparsi anche di quella a Montebelluna».
LE REAZIONI
Ma il sindaco Adalberto Bordin rilancia: «Ancora una volta il Pd dimostra di non voler riconoscere l’evidenza: la responsabilità educativa delle famiglie è fondamentale. Episodi di questo tipo accadono in molti comuni, indipendentemente dal colore politico di chi li governa, anche in quelli amministrati dal Pd. Oltretutto, lo ricordo, l’amministrazione ha già messo in campo misure concrete per affrontare il problema». E prosegue: «La cosa più squallida è che si tiri in ballo il Comune anche in situazioni come quelle di ieri sera in cui ad essere protagonista dell’aggressione è un giovane non montebellunese che alle 19.30 girovagava in bici in centro col buio. Credo sia scontato chiedersi: ma dove sono i genitori?». Suggerisce poi di impiegare i bulletti in lavori socialmente utili: «Che si impegnino nella cura del territorio o in attività a supporto dei loro coetanei meno fortunati». Borgia precisa: «Nonostante io non abbia la delega alla sicurezza, e forse qualcuno del Pd fa finta di non saperlo, mi sono messo da subito a disposizione del sindaco e dell’amministrazione. Questo perché tengo molto a questo tema. Riprova ne sia che proprio lunedì, di concerto con il sindaco, ero al comando di polizia locale con il comandante Scarpa a discutere di strumenti per il contrasto e la prevenzione di atti criminosi. Sono abituato a lavorare a testa bassa per trovare soluzioni senza per forza dover fare proclami».
DRAMMA SOCIALE
Ma intanto Elvio Simonato, coordinatore del Circolo di Fdi, sbotta: «Non possiamo più fare finta di nulla, è ormai sotto gli occhi di tutti quanto il comportamento di questi giovanissimi abbia ormai superato i limiti di tolleranza. Il mancato rispetto delle leggi e di qualsiasi senso civico sta portando all'evidente svuotamento del centro e dei suoi luoghi di ritrovo, con un danno che si rispecchia nelle attività commerciali e nei pubblici esercizi, privando la cittadinanza dei propri spazi». Alberto Villanova, consigliere regionale della Lega, chiude: «La teppaglia che continua ad aggredire gli onesti cittadini sta diventando è un dramma sociale. Servono le famiglie, serve il senso civico, serve l'educazione. E servono punizioni esemplari».