BELLUNO - Una gimkana tra cantieri, lavori in corso, strettoie e code. Le moto non sono l'unico problema sulle strade della montagna. Perché c'è una montagna di traffico, questo il vero nodo della questione. E la viabilità in alcuni casi non è adeguata a sopportare la mole di veicoli. Soprattutto i mezzi pesanti. È per questo che Confcommercio chiede di bloccare il transito dei tir sull’Alemagna. «Non è possibile continuare a chiedere alle nostre imprese di mantenere viva l’economia e l’accoglienza del territorio – afferma Fabio Tabacchi, delegato Confcommercio per Valle di Cadore – se chi è chiamato a garantire la viabilità non riesce a fornire un servizio all’altezza. L’assenza di una gestione chiara e preventiva dei flussi di traffico, soprattutto nei momenti di emergenza, mette in ginocchio l’attività commerciale e turistica. Così diventa impossibile fare economia: manca il rispetto verso chi ogni giorno tiene aperto un negozio, un bar, un albergo per accogliere residenti e visitatori».
Stop ai tir sull'Alemagna
La richiesta è chiara: la questione più urgente, ribadita più volte da Confcommercio nelle sedi istituzionali, riguarda la necessità di interdire il transito dei mezzi pesanti sulla 51 nei periodi di massima criticità. «È una misura che chiediamo da tempo – prosegue Tabacchi – e che consentirebbe di ridurre drasticamente i disagi sulle nostre strade secondarie, già al limite della sostenibilità». Anche il presidente provinciale di Confcommercio Belluno - Dolomiti, Paolo Doglioni, era intervenuto nei giorni scorsi su questo specifico sul tema: «Abbiamo chiesto con forza che, in questa fase di emergenza, vengano messe in atto azioni straordinarie e coordinate, tra cui la sospensione del traffico pesante, per salvaguardare il diritto alla mobilità di residenti, turisti e lavoratori». Confcommercio sottolinea che le categorie del commercio, del turismo e dei servizi, pilastro economico delle valli bellunesi, non possono essere lasciate sole: «Servono risposte concrete e un diverso rapporto con le istituzioni, basato su ascolto e tempestività, per garantire continuità alle attività e preservare l’attrattività del territorio».
Gli altri punti neri della viabilità
Oltre all’Alemagna, ci sono poi altri punti neri della viabilità. In Agordino la variante di Agordo ha eliminato il punto nerissimo dell'attraversamento del centro storico del capoluogo, ma restano aperti alcuni fronti: solo per citare i principali, si va dal bivio di Cencenighe al passaggio per Alleghe. Senza contare la situazione della A27: nel tratto bellunese ci sono spesso lavori che occupano un'intera corsia. E poi ci sono i cantieri aperti e i lavori stagionali che contribuiscono a creare notevoli disagi. Anche ieri mattina a Tai una serie di lavori sulla 51 bis ha causato più di qualche rallentamento, come era già successo martedì. E poi c’è il Tre Croci, che durante le giornate di chiusura dell’Alemagna, a inizio luglio, ha registrato flussi decuplicati e qualche camion bloccato sui tornanti.