PAESE - Prima il manifesto vandalizzato con un cartello: «Partigiani rubagalline». Poi il sudario bianco pro-Gaza sul monumento ai Caduti Partigiani rimosso dalla polizia locale. Per Amedeo Boldrin, presidente dell’Anpi di Paese, si tratta di fatti gravi: «Già l’atto di vandalismo, codardo e offensivo, dovrebbe toccare tutti quelli che si riconoscono nei valori della Resistenza e della Costituzione».
Di seguito è arrivata anche la rimozione del sudario. «Siamo andati subito dai vigili - continua - che hanno giustificato l'intervento come un probabile malinteso.
Il caso
Il riferimento è alla mobilitazione nazionale “24 maggio - 50mila sudari per Gaza” per chiedere la fine dei bombardamenti e l’ingresso degli aiuti nella Striscia. «Un messaggio di pace universale - dicono i consiglieri Dino Pietrobon e Giuliana Donadi - che solo a Paese qualcuno ha avuto il coraggio di togliere». Il consigliere Oscar Berti (civica Vale) esprime vicinanza all’Anpi.
E Giovanni Cattarozzi (Pd) fa il punto sull’intervento della polizia locale. «Non possiamo condividerlo. Quello dell’Anpi era un gesto pacifico per porre attenzione si un principio cardine della convivenza tra i popoli - specifica - chiediamo al Comune di aderire, anche se in ritardo, alla mobilitazione e di adoperarsi perché sia fatta luce sulle gravi offese rivolte all’Anpi».
Sulla questione del sudario interviene anche Andrea Zanoni, consigliere regionale di Europa Verde: «Il fatto più grave tra le repressioni della solidarietà - conclude - ogni 25 aprile il sindaco di Paese ignora il monumento Anpi, ma ora lo "riconosce" per giustificare sequestri contro la solidarietà?».