CADONEGHE (PADOVA) - Dopo un anno e mezzo di battaglia, il male ha avuto la meglio, spezzando la sua vita, oltre al cuore di tutte le persone che l'hanno amata: addio a Paunica Malureanu, 49 anni, vinta da un tumore al pancreas.
Il racconto
«La mamma era una donna straordinaria, pensava sempre e prima agli altri, a me, e poi a lei - racconta Andrei, 31 anni, trasferitosi a Londra quattro anni fa - E questo suo lato del carattere l'ha portata a trascurarsi e a scoprire la malattia quando ormai era avanzata. La mamma ha scoperto un anno e mezzo fa di avere un tumore al pancreas e in un primo momento me l'ha tenuto nascosto per non farmi preoccupare. Mi diceva sempre di pensare a me, di essere felice e di non temere per lei. A febbraio dell'anno scorso è venuta a Londra a trovarmi, ed era già malata. Eppure non ha voluto dirmi nulla: un grande gesto d'amore». Quando, sabato scorso, le condizioni di Paunica si sono aggravate, Andrei ha preso il primo volo per l'Italia e si è precipitato all'ospedale. «Anche quel giorno mi ha detto che le dispiaceva di farsi vedere così da me, che non voleva darmi motivo di angoscia continua Andrei - E poi non faceva altro che ripetere che mi voleva bene. Domenica mattina, quando è morta, le tenevo la mano e mi ha salutato dicendomi di non piangere e di essere felice. La mamma è stata una battagliera, ha sempre lottato contro il male con tenacia e forza, senza mai arrendersi e lamentarsi, fiduciosa. Dava la priorità sempre agli altri prima che a se stessa».
Il ritratto
Amante della lettura e della pittura, Paunica, originaria dalla Romania, era arrivata in Italia nel 1996 quando il figlio aveva appena tre anni. Abitava in zona Mezzavia a Cadoneghe. Nota e stimata imprenditrice, la donna era titolare della gastronomia Salvò di Saccolongo, l'azienda che produce e vende all'ingrosso cibi pronti. «Tra i suoi clienti ci sono i supermercati Alì ed era molto amica della famiglia Canella dice ancora Andrei - In precedenza aveva gestito il bar "Carpe Diem", a Padova, di fronte all'istituto Selvatico. Fin dal suo arrivo in Italia, si è subito adoperata per trovare un lavoro e si sempre impegnata per non farmi mancare nulla. Aveva un carattere solare, sempre sorridente: diceva che bisogna sempre sorridere, perché ogni sorriso allunga la vita di un secondo. Oltre a farmi il regalo della vita, mia mamma mi ha insegnato a non arrendermi mai, e mi ha trasmesso i valori dell'impegno nelle cose di ogni giorno. Il suo modo di affrontare la malattia è stata una grande e unica lezione di vita». L'ultimo saluto a Paunica si celebra stamattina, alle 10, nella chiesa ortodossa di Camin.