PIOVE DI SACCO (PADOVA) - Almeno dall'inizio di quest'anno avrebbe costretto la moglie a subire maltrattamenti e vessazioni continue, dalle minacce alle offese, dalle pretese di controllarne il cellulare ai pestaggi, anche davanti ai figli minorenni.
Le brutalità
Il calvario attraversato dalla donna e dalla sua famiglia lo ha raccontato la stessa vittima quando, esasperata e completamente terrorizzata, nei giorni scorsi ha sporto denuncia contro l'uomo con cui è ancora formalmente sposata. La denuncia è scattata dopo quello che allo stato delle indagini risulta essere l'ultimo di una lunga serie di comportamenti violenti, cominciati all'inizio del 2025.
L'uomo, per avvicinare la moglie, si è presentato all'uscita di scuola di uno dei figli. Consumatore di alcol e sostanze, anche in quell'occasione era visibilmente alterato e si è scagliato contro la donna pretendendo un fantomatico chiarimento. Con la vittima, che visto il suo stato d'ansia provocato dal marito si fa spesso accompagnare da altre persone, c'era il padre di lei. L'uomo ha affrontato il genero, che per tutta risposta lo ha picchiato, schiaffeggiato e strattonato fino a rompergli gli occhiali.
In precedenza però molte altre sarebbero state le aggressioni, fisiche e psicologiche. Per mesi, secondo il racconto della vittima e dei suoi familiari, il violento avrebbe abusato della moglie. Minacce, offese, pretese di farsi consegnare il cellulare per controllare messaggi e chiamate, percosse fino a costringerla per due volte a farsi medicare in pronto soccorso. Il tutto spesso davanti ai bambini. Inoltre, quando la madre e i fratelli della donna cercavano di difenderla, avrebbe aggredito anche loro (in un'occasione minacciandoli con un coltello) e danneggiato parti delle loro abitazioni. Nei confronti dell'uomo è stata aperta un'indagine che lo vede indagato per maltrattamenti in famiglia. Attraverso il codice rosso è inoltrescattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, con applicazione del braccialetto elettronico.
I numeri utili
Ancora una volta, l’invito che l’Arma rivolge a tutte le donne che stanno vivendo una situazione di disagio fatta di violenza fisica, psicologica, sessuale o economica è di non esitare e chiedere aiuto. Le Istituzioni sono pronte ad intervenire già ai primi segnali di una deriva patologica delle relazioni affettive. Si consiglia di rivolgersi ai Carabinieri tramite il numero di emergenza 112 o contattando i Centri antiviolenza che offrono supporto psicologico, legale ed economico alle vittime, tramite il numero 1522, per ricevere consulenze telefoniche 24 ore su 24.