Incendio alle acciaierie Venete, l'ipotesi di reato è lesioni gravi in conseguenza di infortunio sul lavoro

Aperta l'inchiesta: un passaggio necessario per ricostruire con esattezza che cosa sia accaduto e soprattutto perché si siano sprigionate le fiamme

sabato 3 agosto 2024 di Serena De Salvador
Incendio alle acciaierie Venete, aperta un'inchiesta sulle cause del terzo rogo

PADOVA - Lesioni gravi in conseguenza di infortunio sul lavoro. È l’ipotesi di reato avanzata in relazione all’incendio divampato giovedì pomeriggio nella sede di Acciaierie Venete in riviera Francia in cui sono rimasti ustionati due operai, dipendenti di una ditta tarantina, che stavano eseguendo in appalto lo smantellamento di una torre di evaporazione. Sul caso il sostituto procuratore Giorgio Falcone ha aperto un fascicolo d’inchiesta.
Un passaggio necessario per ricostruire con esattezza che cosa sia accaduto e soprattutto perché si siano sprigionate le fiamme, ma anche per capire se vi siano eventuali responsabilità penali.

Al momento, in attesa delle relazioni tecniche da parte dello Spisal e dei vigili del fuoco, non risultano nomi iscritti nel registro degli indagati. Una circostanza che potrebbe però mutare nelle prossime ore a fronte della ricostruzione degli eventi. Così come a breve potrebbero essere affidati incarichi per consulenze tecniche.

Gli accertamenti

L’inchiesta aperta in Procura mira a fare piena luce su cosa sia accaduto poco dopo le 15 dell’altro ieri in una delle pertinenze esterne del grande stabilimento della zona industriale dove ha sede il colosso della metallurgia.
Una prima ricostruzione si è orientata sull’ipotesi che l’incendio – che ha interessato dei pannelli e dei filtri in plastica che stavano all’interno della vecchia torre da demolire – sia divampato a causa delle scintille sprigionatesi durante l’uso di una fiamma ossidrica, utilizzata appunto per smantellare il corpo della torre. Ipotesi che andrà ora confermata o smentita in base agli accertamenti tecnici partiti subito dopo l’incidente.
I due operai feriti, italiani di 41 e 53 anni, risulta fossero a bordo del cestello di una gru. Anche tutti i mezzi, gli strumenti e i materiali impiegati saranno analizzati per capire se siano state rispettate tutte le norme di sicurezza necessarie e le condizioni per operare. Gli operai sono dipendenti della ditta Gi.Da. srl di Taranto, specializzata in questo tipo di interventi con commesse in tutta Italia.
Sulla vicenda stanno indagando i tecnici del Servizio prevenzione igiene e sicurezza sui posti di lavoro (Spisal) dell’Ulss 6 e i tecnici dei vigili del fuoco che hanno domato le fiamme ed eseguito la bonifica del sito.
Importanti saranno poi le testimonianze: quelle dei due operai rimasti feriti, appena le loro condizioni di salute lo permetteranno, e quelle degli altri colleghi che erano presenti e che hanno dato l’allarme permettendo l’arrivo dei soccorritori in pochi minuti. Pochissimi erano invece i dipendenti di Acciaierie Venete in azienda: in questo periodo infatti la fabbrica è in quella che in gergo si chiama ferma produttiva, cioè la sospensione delle attività che viene sfruttata proprio per eseguire manutenzioni ordinarie e straordinarie come quella di giovedì, che sarebbero impossibili mentre la catena produttiva è a pieno regime.

La vicenda

Il grave infortunio sul lavoro è avvenuto nel pomeriggio dell’altro ieri quando, poco dopo le 15, dal cortile dell’azienda di riviera Francia si è innalzata una colonna di fumo nero che è stata vista a chilometri di distanza, fin sui Colli Euganei. Stavano bruciando i materiali plastici all’interno di una vecchia torre di evaporazione divenuta obsoleta che si trova nel reparto dell’impianto acqueo, ai margini dello stabilimento. Alcuni operai hanno lanciato l’allarme e riportato a terra il cesto della gru dove si trovavano i due colleghi rimasti ustionati. Nel frattempo sul posto sono intervenuti in forze i vigili del fuoco che in breve sono riusciti a domare le fiamme e hanno poi proceduto alla bonifica. I feriti sono stati presi in cura dal personale medico e portati d’urgenza al Centro grandi ustionati e nel frattempo sono cominciate anche le rilevazioni a cura dello Spisal per ricostruire l’accaduto.

Ultimo aggiornamento: 5 agosto, 13:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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