BELLUNO - Continua l'ondata di escursionisti ribelli che noncuranti dei divieti di accesso, intraprendono sentieri pericolosi. Così, dopo i recenti interventi per recuperare tre persone bloccate dalle scariche di sassi e delle continue segnalazioni di ulteriori passaggi di passaggi, malgrado la chiusura della Ferrata Berti dovuta alla frana sulla Croda Marcora, questa mattina, 3 agosto, sono stati serrati i due accessi al sentiero 242, sia da Cortina che da San Vito di Cadore.
Le motivazioni
L'operazione è stata resa necessaria dall'incuranza della segnaletica presente, evidentemente non sufficiente a fermare le persone, vuoi per disattenzione o per sottostima del rischio. Nel tratto interessato dalla frana persistono, infatti, continui crolli e la caduta di materiale dall'alto.
In questo modo si vuole tutelare l'incolumità di chi ci passa, come dei soccorritori stessi, sia degli equipaggi di elisoccorso che delle squadre a piedi. Dopo che venerdì è stato bloccato il sentiero 241, che da Dogana Vecchia sale sui banchi sottostanti alla frana e si ricongiunge al 242, questa mattina dei cartelli di ferro, 60×40, sono stati posizionati sui due attacchi opposti della Ferrata Berti, dalla parte del Rifugio Vandelli e da quella del Bivacco Slataper.
In accordo con la protezione civile, 4 soccorritori di San Vito e di Cortina sono stati elitrasportati in quota dall'elicottero regionale e hanno provveduto a posizionare i cartelli, affissi a fittoni di metallo che sbarrano il passaggio e rendono impossibile non accorgersi della chiusura.
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