PADOVA - Anche a Padova arriva il "Piano regolatore" per fiumi e canali. La rete idraulica padovana è un bene collettivo vissuto quotidianamente da aziende, associazioni, turisti e appassionati, che negli anni hanno saputo trasformare le vie d'acqua in spazi di mobilità dolce, sport, educazione e turismo. Per riconoscere, regolamentare e valorizzare questa realtà è stato adottato dal consiglio comunale il Piano della Navigazione Interna. Si tratta di uno strumento che riordina le funzioni d'uso dell'acqua urbana, le connette al tessuto cittadino e avvia una nuova stagione di gestione attiva dei canali.
LE INIZIATIVE
Il piano individua nei canali interni una serie di spazi acquei, distinti in tre categorie principali. Ci sono gli spazi acquei turistico-commerciali, destinati ad aziende del settore della navigazione. A Padova il turismo fluviale è una realtà consolidata, con diverse imprese attive e un bacino di utenza che supera le 40mila persone annue. In questi spazi i soggetti potranno anche proporre l'installazione di chioschi, punti informativi o piattaforme galleggianti da adibire a bar o bistrot, contribuendo a rendere i canali parte viva del paesaggio urbano. Ci sono, inoltre, degli spazi acquei per associazioni e amatori, riservati ad associazioni remiere, sportive, culturali e a gruppi di appassionati, che rappresentano un tessuto attivissimo sul territorio. Infine ci sono spazi acquei pubblici, pensati per garantire l'imbarco e lo sbarco in punti strategici della città, in prossimità dei principali poli turistici e culturali, e per le attività istituzionali di soccorso e sicurezza (Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Forze dell'Ordine).
LA PROCEDURA
Il piano aumenta il numero di questi spazi e li ridistribuisce in modo strategico, sia dal punto di vista geografico sia rispetto ai flussi turistici e alle esigenze operative della città. Il Consiglio Comunale ha già adottato il piano, che ora sarà oggetto di osservazioni pubbliche. In parallelo, il documento sarà trasmesso a Regione, Genio Civile e agli uffici tecnici competenti, che esprimeranno i propri pareri ed eventuali osservazioni. Una volta conclusa questa fase, l'approvazione finale è prevista per i primi mesi del prossimo anno.
Ieri, così, il vicesindaco Andrea Micalizzi insieme alle associazioni e agli operatori economici ha rivolto un appello alla Regione Veneto. «È tempo di riconoscere formalmente i canali interni di Padova come navigabili e parte del demanio fluviale regionale ha scandito, infatti, il numero due di Palazzo Moroni -. Ad oggi, a causa di un'interpretazione superficiale di una legge del periodo regio, questi tratti sono considerati "non navigabili" dagli uffici regionali, con gravi conseguenze per gli operatori e per la qualità dei canali stessi, come ad esempio l' impossibilità di includere i canali nei piani di manutenzione». Negli ultimi mesi, Micalizzi ha avviato interlocuzioni costruttive con la Regione, per superare questo vuoto normativo.
OBIETTIVI FUTURI
Il Piano della Navigazione Interna diventa ora uno stimolo forte e concreto perché questa situazione venga finalmente risolta. «L'approvazione del Piano ha concluso il vicesindaco - è un passaggio strategico per Padova. Abbiamo voluto costruire uno strumento concreto che riconosca finalmente i canali interni come parte integrante della città, e che ne regoli l'uso valorizzandone le diverse funzioni: turistiche, associative, sportive e istituzionali. Abbiamo suddiviso gli spazi acquei in modo chiaro, così che ogni soggetto dalle imprese turistiche alle associazioni remiere, fino alle forze di protezione civile possa avere un riferimento certo, ottenere concessioni e contribuire a rendere i canali luoghi vivi, sicuri e curati».