Inchiesta Milano, Papetti: «Lasciamo il giustizialismo ai 5stelle. La giustizia non va usata per colpire gli avversari politici»

La risposta del direttore del Gazzettino Roberto Papetti

sabato 19 luglio 2025 di Roberto Papetti
Inchiesta Milano, Papetti: «Lasciamo il giustizialismo ai 5stelle. La giustizia non va usata per colpire gli avversari politici»

Caro direttore, finalmente si sta facendo luce sull'Amministrazione Sala a Milano.

Perché il sindaco non si dimette, visto è indagato, come la sua parte politica ha richiesto altre volte per politici di destra? Probabilmente, finalmente, abbiamo dei magistrati che non guardano in faccia a nessuno, fanno il loro lavoro e non sono schierati come tanti altri. Sala è il sindaco schierato con gli extracomunitari ed è quello che accusava i carabinieri sul caso Rami, poi rivelatosi tutt'altro che colpevoli. Ma quando i milanesi si sveglieranno ed apriranno gli occhi su chi li sta governando per anni?


Giuseppe Cagnin

Padova

La risposta del direttore del Gazzettino Roberto Papetti

Caro lettore, ognuno ha le proprie simpatie politiche e le sue mi sembrano ben chiare. Ma credo che per l'inchiesta sul "sistema Milano" come per altre situazioni analoghe, vada nettamente distinto il piano giudiziario da quello politico. Il sindaco del capoluogo lombardo Beppe Sala non deve dimettersi perchè è stato raggiunto da un avviso di garanzia nè perchè sono stati richiesti gli arresti domiciliari per il suo, pur importante, assessore all'Urbanistica, Giancarlo Tancredi. Bisogna sfuggire alla tentazione giustizialista di sfruttare un'indagine giudiziaria per colpire gli avversari. La magistratura fa il suo lavoro, ma non possono essere le toghe a decidere i destini delle classi politiche o delle amministrazioni. Stiamo ancora pagando i danni di questo perverso utilizzo politico e partigiano della giustizia. Le inchieste, è bene sempre ricordarlo, non sono sentenze. E questo è un principio che deve valere sempre, sia che ad essere coinvolti siano esponenti della propria parte politica sia che lo siano quelli della parte avversa. Certe speculazioni lasciamole ai disinvolti soloni a 5stelle, subito lesti oggi a pretendere che l'indagato Sala faccia un passo indietro, mentre quando la loro (ex) sindaca Chiara Appendino è stata condannata in primo grado non hanno fatto una piega. Naturalmente ribadire che il sindaco di Milano non si deve dimettere solo perchè coinvolto in un'inchiesta che ha aperto un potente ed anche inquietante faro sulla gestione e lo sviluppo urbanistico della città di Milano, non significa nè assolverlo nè difenderne le scelte amministrative. E' evidente che un'indagine di questo tipo ha anche conseguenze di tipo politico. Ciò che sta emergendo dall'inchiesta di Milano pone inevitabilmente interrogativi sulla gestione dello sviluppo immobiliare della città e sui rapporti tra potere pubblico e interessi e gruppi di pressione privati. Ma sarà compito dell'inchiesta dare risposte a questi interrogativi e stabilire se siamo di fronte a reati e violazioni delle leggi o "solo" ad esempi di discutibile gestione della cosa pubblica. Sono due cose molto diverse. Sulle prime decidono i giudici. Sulle seconde l'onere del giudizio spetta invece agli elettori.

Ultimo aggiornamento: 20 luglio, 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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