Chiara Petrolini in tribunale ma non risponde al gip di Parma, i punti oscuri: vacanze, ricerche Google e il mistero delle fibre sulle ossa del primo corpo

Chiara ha fatto veramente tutto da sola? Per due volte la 22enne ha partorito e poi seppellito i suoi neonati uccisi in giardino

giovedì 26 settembre 2024
La macchina con a bordo Chiara Petrolini, che si copre il viso dagli obbiettivi dei fotografi, arriva nella sede della Procura

Un passaggio lampo, è rimasta appena quindici minuti in tribunale Chiara Petrolini perché al momento ha deciso di non rispondere al gip Luca Agostini che le aveva fissato per oggi pomeriggio l'interrogatorio di garanziaLa 22enne è accusata di omicidio contro i neonati che portava in grembo e poi ha seppellito nel giardino di casa, a Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma. Si trova agli arresti domiciliari dal 20 settembre. Ed è proprio grazie al gip davanti al quale si è presentata oggi che Chiara non si trova in carcere ma appunto ai domiciliari con il divieto di avere ogni tipo di contatto, che non sia con i familiari e con l'avvocato difensore.

All'indagata, dunque, è stato risparmiato il carcere. Oggi ha deciso di avvalersi del diritto di non rispondere alle accuse che le contesta la procura. 

 

Chiara è una studentessa di Scienze dell'educazione, una stimata baby sitter, un punto di riferimento del centro estivo parrocchiale del paesino parmense. Oggi si ritrova indagata per omicidio

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La macchina con a bordo Chiara Petrolini, che si copre il viso dagli obbiettivi dei fotografi, arriva in Tribunale

Non risponde al giudice per le indagini preliminari, «scelta tecnica»

Davanti all'ingresso del Tribunale di Parma tantissimi i giornalisti che avevano il divieto di entrare nel palazzo di giustizia. Chiara è arrivata in auto da un ingresso secondario per sfuggire alle telecamere insieme al suo avvocato, Nicola Tria. Camicia bianca, jeans, giacca sulle spalle, sneakers bianche, si è coperta il viso con dei fogli per sfuggire ai flash.

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«Chiara si è avvalsa della facoltà di non rispondere oggi, una scelta tecnica diciamo, è ovvio che questo non significa e mi preme chiarirlo che in un altro momento non possa rendere dichiarazioni o sottoporsi a interrogatorio. Così come ha fatto anche, come vi è stato raccontato, in due circostanze in precedenza, una volta presentandosi spontaneamente, una volta essendo interrogata. Quindi questa ripeto è una scelta strettamente tecnica quella di oggi. E' stata interrogata e io credo abbia anche fornito un contributo per nulla irrilevante per la ricostruzione dei fatti». Lo ha detto all'uscita del Tribunale di Parma, l'avvocato Nicola Tria, che assiste Chiara Petrolini.

 

Chiara Petrolini, le ammissioni contraddittorie

Su di lei pendono accuse grosse come macigni: omicidio premeditato e soppressione di cadavere. Per ipotesi di reato così importanti in genere scatta il carcere. Non per lei che secondo le indagini ha seppellito i cadaveri dei suoi figli nel giardino della villetta in cui abitava con i genitori. Ci sono ancora tantissimi punti oscuri e da spiegare. Chiara ha fatto veramente tutto da sola? I genitori non si sono davvero accorti di nulla? E il suo fidanzato che ha dormito con lei la notte in cui avrebbe commesso il secondo omicidio era all'oscuro di tutto? Come ha potuto partorire per ben due volte eliminando i bambini con quella lucidità e quella prontezza? Chi le ha fornito farmaci e attrezzi? 

 

Le ossa del primo corpicino fasciate da strane fibre

C'è  poi un dettaglio, tra i tanti, ancor più strano. Il primo bimbo, quello che molta probabilità è nato morto il 12 maggio 2023, è stato ritrovato seppellito in giardino: quel che rimaneva del corpo e delle piccole ossa era fasciato da alcune fibre che devono essere analizzate dalla polizia scientifica. È materiale organico o sintetico? Perché era lì? Ma la domanda più profonda che riguarda tutto il caso di Chiara Petrolini è: c'è qualcosa di sistematico, di rituale, nel compimento di questi infanticidi?

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Chiara Petrolini, quelle circostanze ripetute: le gravidanze, i parti, gli omicidi e i viaggi

Ci sono fatti che si ripetono in modo inquietante in questa storia. Due bimbi, due omicidi, due volte. E tutte e due le volte che ha compiuto i suoi presunti parti assassini Chiara è volata in vacanza: la prima volta in Giappone, la seconda volta negli Stati Uniti. Durante quest'ultima vacanza la famiglia è stata raggiunta dalla telefonata choc dei carabinieri che avevano informato i signori Petrolini del ritrovamento dei piccoli cadaveri nel loro giardino di casa. La vacanza non fu interrotta. Una volta tornati in Italia la bufera, l'inchiesta, le tragiche e contraddittorie ammissioni di Chiara che ha detto ai pm: «Volevo quei bambini». Ma allora perché se intendeva diventare mamma ha partorito ed eliminato subito dopo i suoi figli? Il primo bimbo è morto dissanguato dopo il taglio del cordone ombelicale, il secondo è nato vivo e poi sarebbe stato ucciso dalla puerpera. Perché ha cercato su Google come indurre un aborto, come anticipare il travaglio, come nascondere la gravidanza e la pancia? Perché ha cercato su internet come si partorisce prima del tempo e informazioni come "quando comincia a emanare odori forti un cadavere"? 

 

La famiglia Petrolini chiede più privacy

«Colgo l'occasione per dire una cosa che mi preme: la famiglia tutta chiede che si rispetti in qualche modo la riservatezza di ciascuno dei suoi componenti, la sofferenza che questa vicenda ha causato e sta causando e che si rispetti anche il legittimo silenzio che hanno scelto di mantenere in questa vicenda. Una vicenda tragica da qualunque punto di vista la si voglia guardare e anche particolarmente complessa io credo». Lo ha detto all'uscita dal tribunale di Parma l'avvocato Nicola Tria, difensore di Chiara Petrolini. La 21enne «ha parlato due volte con gli inquirenti - ha ribadito il legale - e non è escluso che lo faccia nuovamente. Ultima cosa, non ho intenzione di partecipare a processi paralleli sui media, di anticipare scelte o strategie difensive, sono fermamente convinto che al di là del clamore mediatico che c'è su questa vicenda e del valore del vostro lavoro - ha sottolineato riferendosi ai giornalisti - i processi si fanno in tribunale e quello è l'unico luogo esclusivo in cui si accertano le responsabilità e si ricostruiscono i fatti». 

Ultimo aggiornamento: 27 settembre, 13:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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