Re Carlo alle Camere: un inno alla cultura italiana e inglese citando Dante ​Shakespeare, Byron, Keats e Dickens fino a Giovanni Falcone

L'evento all’emiciclo ha omaggiato le due culture, creando un vero e proprio tempio della cultura italo-inglese, un “pantheon” in cui si sono ricordati i numerosi letterati e artisti che hanno celebrato il dialogo tra le due tradizioni.

mercoledì 9 aprile 2025 di Enza Miriami
Re Carlo alle Camere: un inno alla cultura italiana e inglese citando Dante Shakespeare, Byron, Keats e Dickens fino a Giovanni Falcone

Da Dante Shakespeare, Byron, Keats e Dickens fino a Giovanni Falcone, Re Carlo III insieme alla Regina Consorte ospiti al Parlamento. “Spero di non stare rovinando la lingua di Dante così tanto da non essere più invitato in Italia” ha ironicamente detto il monarca inglese davanti alla platea. Re Carlo III pronuncia un discorso in parte in italiano e in parte in inglese, a testimonianza del forte legame e del dialogo inclusivo tra Italia e Regno Unito. “Siamo due nazioni le cui storie si intrecciano tra loro e con quelle del continente europeo. Siamo entrambi paesi europei, dopotutto.” ha affermato il monarca inglese. Il suo intervento ha attraversato secoli di storia condivisa: dai Romani, a cui lui deve l'istituzione nelle monete britanniche con l’effigie del monarca, William Shakespeare, di cui “un terzo delle opere è ambientato proprio in Italia. Noi abbiamo beneficiato enormemente della vostra influenza”. Ha ricordato anche Giuseppe Garibaldi e l’accoglienza trionfale ricevuta nel suo Paese, sottolineando come “il popolo fu contagiato da una vera e propria Garibaldi-mania: fu creato addirittura un biscotto in suo nome, il massimo segno di onore”.


Fino ad arrivare a ricordare Giovanni Falcone, di cui la madre gli rese omaggio nel 1992 “L'Italia sarà sempre nel mio cuore come fu per la mia meravigliosa madre che fu a Capaci” per “rendere omaggio al vostro leggendario procuratore Giovanni Falcone”. Un discorso storico perché mai prima di oggi un monarca inglese aveva parlato dinnanzi al Parlamento italiano. Un momento che non è stato soltanto una novità istituzionale, ma anche un ponte culturale e simbolico tra due terre, unite da un ricco patrimonio di storia e conoscenza, che hanno contribuito a plasmare il panorama culturale di entrambe le nazioni. “Un intreccio di idee e fermenti che ha trovato espressione nelle Università fin dal Medioevo, nelle suggestioni utopiche del pensiero di Tommaso Campanella e di San Tommaso Moro, nella tensione religiosa e spirituale che ha ispirato il Paradiso di Dante Alighieri e quello “Perduto” di John Milton. E ancora, nella drammaturgia di William Shakespeare, che proprio nella mia Verona ha ambientato una delle sue opere più celebri: Romeo e Giulietta” afferma il Presidente della Camera Lorenzo Fontana. L'evento all’emiciclo è stato un momento per omaggiare le due culture, creando un vero e proprio tempio della cultura italo-inglese, un “pantheon” in cui  si sono ricordati i numerosi letterati e artisti che hanno celebrato il dialogo tra le due tradizioni. Tra questi, nomi come Byron, Keats e Dickens. È quello che ha ricordato il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Il sentimento di amicizia tra le nostre nazioni e i nostri popoli è radicato nella storia, in un flusso continuo di sintonie culturali. Basti pensare ai tanti letterati e artisti che hanno amato l’Italia e da essa sono stati ispirati, Byron, Keats, Dickens solo per citarne alcuni, così come grandi italiani, ad esempio i padri della Patria Mazzini e Garibaldi o a Guglielmo Marconi, che hanno trovato un fondamentale punto di riferimento nella terra e nella cultura del Regno Unito”.

Un'ora di encomio alla cultura italiana e inglese, celebrando le due nazioni come due specchi che si riflettono: mai identiche, ma capaci di osservarsi, riconoscersi e arricchirsi reciprocamente.

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