Rave nell'oasi protetta degli Alberoni, il Wwf: «I controlli spettavano ai vigili urbani»

Il Wwf critica l'inefficacia da parte della polizia nell'effettuare i controlli sul rave party che si è svolto nell'Oasi degli Alberoni

sabato 27 luglio 2024 di Redazione web Venezia
Rave nell'oasi protetta degli Alberoni, il Wwf: «I controlli spettavano ai vigili urbani»

LIDO -  È scambio di accuse tra il Wwf e la Polizia municipale. Il delegato regionale Carmelo Motta prende spunto dalle dichiarazioni del comandante della Polizia municipale Marco Agostini, «a proposito del Rave party che ha causato lo scempio dell'Oasi degli Alberoni».

LA MAIL NON LETTA

«Il comandante - scrive Motta - afferma che la comunicazione del Wwf che sottolineo è stata inviata alle 12.51 di venerdì 19 all'Ufficio Ambiente del Comune di Venezia, e riscontrata dallo stesso Ufficio alle 17:35 del medesimo giorno) era troppo generica ed andava comunque fatta all'autorità di pubblica sicurezza.

Sul punto faccio presente che la nostra segnalazione sulla probabile organizzazione in atto di un evento non autorizzato, quale un rave party, non poteva che essere generica, dipendendo a sua volta da segnalazioni fortuite e casuali, arrivate alla nostra Associazione, che, ricordo, si occupa di tutela ambientale e che è affidataria della collaborazione alla gestione dell'Oasi in base ad un rapporto convenzionale con il Comune di Venezia».

Motta aggiunge che l'associazione avrebbe segnalato all'Ufficio ambiente del Comune, «la possibilità di accadimento di un evento che avrebbe potuto avere, come in effetti ha avuto, gravi conseguenze sul piano della conservazione ambientale del Sito che è classificato quale sito di interesse comunitario. La segnalazione di Wwf Venezia e Territorio non era infatti basata sulla presunzione di un problema di ordine pubblico, ma di un problema di distruzione e compromissione di habitat di un sito protetto. D'altra parte, è di tutta evidenza che le indagini sull'attendibilità o meno di segnalazioni di eventi dalle conseguenze potenzialmente gravi, non possono che essere in capo alle forze dell'ordine e non certo ad un'associazione di diritto privato».

CONTROLLI

E aggiunge: «Se la comunicazione è stata aperta dalla polizia locale solo il lunedì successivo, come viene dichiarato, questo mette in luce una gestione non efficace delle situazioni impreviste. Quanto, infine, alla presunta strumentalizzazione da parte nostra, della morte di Linda Zennaro, respingo con sdegno tale affermazione. Ricordando infine l'obbligo di protezione del Sito, appartenente alla Rete Natura 2000 dell'Unione europea, si evidenzia come il grave accadimento testimonia la necessità di individuare forme di perimetrazione, interdizione o limitazione all'accesso, non più procrastinabili».

«I danni all'oasi non sono calcolabili - aggiunge il vicepresidente locale Wwf Jacopo Capuzzo - perché l'ambiente è un bene che non ha prezzo. Quello che si potrà valutare economicamente è eventualmente un reimpianto delle specie danneggiate, ammesso che lo si possa fare, o il costo dei ripristini. Un altro danno quantificabile è la raccolta straordinaria di rifiuti che ha dovuto fare Veritas per alcuni giorni, gli addetti hanno riferito di non aver mai portato via quantità simili di spazzatura»
 

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