TREVISO - «So quant'è difficile non trovare un rimedio. Ma ancora io ci spero. Di cambiare questo, di cambiare sentiero. Prima che mi perdo». I ragazzi di alcune classi del Riccati Luzzatti hanno interpretato i salmi religiosi in una serie di monologhi e canti in chiave trap. Una scelta dettata non solo dal sound attuale, ma anche dai temi di sofferenza e dolore che bene si sposano con il genere.
La scelta di dare spazio ai ragazzi rientra nella terza giornata del festival biblico. Come già annunciato, nella mattinata di ieri in piazza Rinaldi si sono intervallate diverse voci: da quella dei ragazzi delle superiori ai detenuti della casa circondariale.