Referendum, in Veneto e Friuli affluenza sotto la media. Sulla cittadinanza a Rovigo il 44% dice no

L'analisi del voto a Nordest, dove la percentuale di aventi diritto che si sono recati alle urne è al di sotto della media nazionale

martedì 10 giugno 2025 di Al.Va.
Referendum, in Veneto e Friuli affluenza sotto la media. Sulla cittadinanza a Rovigo il 44% dice no

NORDEST - A voler dare una lettura politica di questa tornata referendaria e già guardando alle prossime elezioni regionali, quel che emerge è che il centrosinistra continua a non intercettare il consenso degli elettori del Nordest. Se in Italia si è recato alle urne il 30,5%, praticamente uno su tre, in Veneto l’affluenza è stata ancora più bassa. Anzi, tra le più basse del Paese: 26,2%. Il Friuli Venezia Giulia ha fatto (un po’) meglio: 27,5%. Ma soprattutto colpisce l’esito dello scrutinio su uno dei quesiti probabilmente più ideologici, quello sulla cittadinanza: se il dato nazionale ha visto il 34,6% di contrari alla possibilità di ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legali in Italia richiesti per poter fare domanda di cittadinanza italiana, in Veneto il fronte dei contrari è stato ancora più consistente: 38%. E in Friuli ancora di più: 39,48%. Il record veneto è Rovigo dove il fronte del no sulla cittadinanza ha sfiorato il 44%. Certo, mai come Bolzano dove ha votato appena il 15% degli aventi diritto, ma la maggioranza di quei 62.863 votanti ha bocciato senza appello il referendum sulla cittadinanza: oltre il 52% i no.

Le reazioni

«Quello appena archiviato - ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia - è stato un referendum pensato male, proposto peggio e terminato con un chiaro responso popolare: l'assenza di consenso. L'esito rafforza non solo la legittimità dell'azione di governo, ma anche la coesione e la credibilità della coalizione di centrodestra, che esce da questa prova ulteriormente consolidata nel rapporto con i cittadini». «Nei referendum l'astensione è un'opzione - ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga -. Un'opzione che evidentemente la maggioranza dei cittadini sta utilizzando». Luca De Carlo, senatore e coordinatore veneto di FdI, ha postato su Fb la foto di gruppo dei sostenitori della campagna referendaria e cioè Magi, Conte, Bonelli, Schlein, Fratoianni con sotto la scritta “Avete perso”: «Il loro unico obbiettivo era attaccare il Governo Meloni ma non li hanno seguiti nemmeno i loro elettori». Il collega Raffaele Speranzon ha sottolineato l’aspetto economico: «Enorme lo spreco di risorse pubbliche». Per il capogruppo della Lega in consiglio regionale Alberto Villanova il messaggio è chiaro: «Il nostro popolo non perdona chi ha boicottato l’autonomia». Per il senatore e segretario del Pd veneto, Andrea Martella, «ha prevalso, ancora più che altrove, una logica partitica, che ha spinto l’astensione. Nonostante ciò, quasi 15 milioni di cittadine e cittadini si sono recati alle urne, nonostante la cortina di silenzio e l'aperto boicottaggio attuati dal centrodestra a tutti i livelli. Dispiace che il centrodestra abbia scelto l’astensione per evitare il confronto nel merito su temi così rilevanti per la società italiana: una scelta che non fa bene alla democrazia». Per lo speaker dell’opposizione a Palazzo Ferro fini, Arturo Lorenzoni, c’è «ancora voglia di partecipazione. Andare alle urne non è né di destra, né di sinistra, ma sempre a favore della comunità».
 

Ultimo aggiornamento: 09:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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