​Energia elettrica, da domani stop alle tariffe tutelate. Fioccano le offerte, anziani a rischio truffa

Consumatori Attivi: "Poca informazione, è sbagliato"

domenica 30 giugno 2024 di Antonella Lanfrit
Energia elettrica, da domani stop alle tariffe tutelate. Fioccano le offerte, anziani a rischio truffa

Per i soggetti non vulnerabili che non hanno ancora scelto se passare entro il 1° luglio al mercato libero dell’energia o restare in quello a tutele graduali, «si fermino dove sono». In seguito, potranno sempre passare al mercato libero, avendo consapevolezza di non poter poi tornare indietro. I soggetti «vulnerabili», e sono considerati tali anche gli anziani che abbiano compiuto 75 anni entro il 2023, se sono nel mercato libero possono tornare nel mercato a tutele graduali anche dopo il lunedì prossimo, chiamando il proprio venditore di energia e facendo la richiesta di rientro nel mercato a tutele graduali.

Sono i suggerimenti che giungono dai Consumatori Attivi di Udine, con la vicepresidente Barbara Venuti, alle prese in questi giorni con tutte le domande che di informazione che arrivano a ridosso del passaggio epocale per il sistema della fornitura elettrica: la fine del mercato tutelato. 


I DETTAGLI

Una scadenza che si consumerà domani e che si aggiunge alla fine del mercato tutelato del gas vissuta il 10 gennaio scorso. Un cambio di pagina che, visto dall’associazione dei consumatori, sta avvenendo con «informazioni scarse, blande e tardive», sottolinea Venuti, soprattutto per quel che riguarda le condizioni che sono riservate ai soggetti «vulnerabili». Che non sono solo coloro che sono soggetti a bonus sociali, disabilità, o residente in modulo abitativo di emergenza, ma anche gli over 75. «Alcuni non sanno ancora che possono restare nel mercato a tutela graduale, altri che sono nel mercato libero non sanno che posso rientravi anche dopo il 1° luglio se hanno compiuto 75 anni entro il 2023», elenca la vicepresidente, mettendo in riga una serie di informazioni che, anche se fornite dai soggetti preposti, non sono arrivate per tempo e con efficacia agli utenti. 


IL PUNTO

Più in generale, osserva, «è un grande errore chiudere il mercato tutelato, perché non ci sarà più il monitoraggio dell’Arera, cioè dell’Autorità di regolazione per l’energia reti e ambiente, su diverse voci riguardanti il mercato dell’energia e la sua erogazione». Da lunedì, chi non ha scelto il mercato libero, diventerà automaticamente utente della società che ha vinto la gara d’appalto nella zona in cui vive. In Friuli Venezia Giulia, il lotto della provincia di Udine se l’è aggiudicato Hera, mentre i lotti di Pordenone, Gorizia e Trieste l’Enel. La stima per la provincia di Udine è che siano in transito circa 56mila utenze, mentre per le cifre che riguardano tutta la regione si attende di avere un quadro a fine mese. Per questi, la bolletta sarà soggetta a tutele graduali fino al 31 marzo del 2027. Per i clienti vulnerabili, previsto un aumento del 12% nel trimestre luglio-settembre 2024. Complessivamente, in Italia sono 3.7 milioni gli utenti che passeranno i gestori che hanno vinto gli appalti. 
«Ma – avverte la vicepresidente di Consumatori Attivi – è pressoché sicuro che d’ora innanzi saremo ancor più bombardati dalle offerte commerciali del mercato libero, che spera di poter ampliare i suoi clienti attingendo a questo bacino». Per questo, l’associazione dei consumatori invita a valutare attentamente le proposte: «Oltre al costo della materia prima, oggi tornata a cifre ragionevoli, occorre mettere gli occhi sulle altre voci, per esempio il costo di commercializzazione. Una voce, quest’ultima, in cui abbiamo visto cifre che variano da 5,20 euro a 20 euro per ogni bolletta – sottolinea Venuti -. Per coloro che resteranno nel mercato a tutele graduali, invece, l’Autorità Garante ha reso noto, proprio in questi giorni, che il costo annuale di commercializzazione sarà di 41 euro. Accettabile». Avviato ormai il countdown, i clienti domestici non vulnerabili che dal mercato libero intendono tornare a quello di maggior tutela hanno tempo fino a domenica. Perché il passaggio sia andato a buon fine, però, devono accertarsi che la domanda sia presa in carico dal Servizio elettrico nazionale entro il 30 giugno. 

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