TREVISO - Un giorno di silenzio e di pace, nel segno di papa Francesco. Il sindaco Mario Conte e il vescovo Michele Tomasi aderiscono all’appello lanciato dai rappresentanti delle “Città di pace”, quelle toccate dal cammino pastorale del pontefice - da Verona a Firenze, da Assisi a Lampedusa - affinché sabato 26 aprile, giorno dei funerali del Santo Padre, sia per il mondo intero un giorno di tregua.
L’invito al "cessate il fuoco" è rivolto ai Capi di Stato e di Governo e alle delegazioni diplomatiche attese a Roma: «Tacciano le armi, si fermi l’industria bellica, non si pronuncino parole d’odio», si legge nell’appello congiunto firmato dal primo cittadino e dal vescovo di Treviso.
L'APPELLO
«Un segnale di tregua è la manifestazione più vera del cordoglio e del saluto a un uomo di Pace» scrivono Conte e Tomasi, richiamando anche le ultime parole pronunciate da Francesco nel suo messaggio di Pasqua: «Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo!».
L’iniziativa si unisce alla voce delle città simbolo del percorso di un pontificato segnato dal dialogo e dalla ricerca instancabile della risoluzione dei conflitti. «Abbiamo fiducia che questa grazia si avveri» concludono, chiedendo che almeno per un giorno il mondo si fermi davvero.