Caro direttore, un'altra inutile e deleteria manifestazione indetta dalla sinistra avrà luogo a Piazza San Giovanni a Roma, che con molte probabilità (mi auguro di sbagliare) genererà i soliti disordini, danneggiamenti e feriti fra le forze dell'ordine. Manifestazione, organizzata per protestare contro il governo che non fa abbastanza per far finire la guerra a Gaza laddove l'UE non batte un colpo, dove i Paesi arabi non riescono ad intervenire e persino gli Stati Uniti sono incapaci di far cambiare le cose; la sinistra pretenderebbe che fosse il governo Meloni a far cessare il conflitto.
Gerardo
La risposta del direttore del Gazzettino Roberto Papetti
Caro lettore, non sono in grado né intendo fare previsioni sull'esito della manifestazione pro Palestina in programma sabato a Roma e organizzata da Pd, 5Stelle, verdi e sinistra. Ci sono però due fatti che rendono, sin d'ora, quella manifestazione un evento politico da guardare con la necessaria attenzione. Il primo è la scelta del luogo: Piazza San Giovanni non è un posto qualsiasi, è un contenitore importante e simbolico, da grandi numeri. Significa che la sinistra, sabato, punta su una forte partecipazione; vuole contare e contarsi, evidentemente convinta, in particolare dopo i risultati di Genova, di avere il vento in poppa e di riuscire a mobilitare gran parte del suo popolo contro i massacri in corso nella striscia di Gaza. La piazza San Giovanni, che dopo tanto tempo vede uniti in piazza i tre poli principali dell'opposizione: dem, ex grillini e verdi-sinistra, diventa dunque una sorta di prova generale della grande alleanza progressista anti-Meloni.
Accanto a questo c'è però un altro dato da considerare: le componenti centriste dell'opposizione, Iv e Azione, hanno fatto una scelta diversa, si ritroveranno non a Roma bensì a Milano, sempre sullo stesso tema ma con una piattaforma diversa. In particolare a dividere Renzi e Calenda (che per l'occasione sono tornati a parlarsi) da Pd e compagni c'è il rifiuto da parte di questi ultimi di inserire tra i contenuti della manifestazione un chiaro no all'antisemitismo e il rifiuto di chi vuole la distruzione di Israele. Temi che infatti non faranno parte della piattaforma della piazza di sabato. E che dimostra quanto profonde siano le differenze, politiche e culturali, che attraversano l'opposizione.